Parole buone – di Sergio Astori (San Paolo)

Parole Buone – Sergio Astori – San Paolo

Ognuno di noi ha reagito a modo suo alla pandemia.

Sergio Astori ha cercato le parole che lo aiutassero a far emergere il buono dalla situazione, le lezioni da imparare, le crescita personale da perseguire.

Come ha scritto Luca Rolandi nella prefazione

Non esiste la normalità, il benessere economico che nasconde abissi di dolore psicologico e morale, esiste la tenerezza dell’amore e della solidarietà, della bellezza e della condizione, dell’intreccio e dell’armonia e altro ancora, perché le Parole Buone aiutano, come scriveva Romano Guardini, “l’uomo a vivere di ciò che sta sopra di lui”.

Ogni capitolo è dedicato a una Parola Buona, vi è una spiegazione e, alla fine, un paragrafo che mi piace molto. Inizia sempre così:

Superiamo più facilmente una crisi quando… e poi parla della parola a cui ha dedicato il capitolo.

Le parole sono: scienza, saggezza, armonia, lode, appuntamento, condivisione, trasformazione, impegno, meraviglia, occasione, intreccio e visione.

Un’affermazione che mi ha fatto subito piacere questo libro è che questa pandemia non è una guerra. Meglio pensare alla pandemia come necessità di curarsi, da molti punti di vista, non solo quello medico. Questa metafora della guerra contro il virus io, personalmente, non la condivido e la trovo piuttosto fuorviante, per cui ho apprezzato che questo autore non solo non la usasse, ma ne prendesse anche lui le distanze.

Un’armoniosa bellezza produce una pace particolare. Non una pace definitiva, ma una pace capace di lasciarsi continuamente sfidare e ridefinire.

E ancora:

Merita onori chi, trovandosi in difficoltà, sa chiedere aiuto.

Chi mi segue anche sul mio profilo privato (daniela myr su Instagram), sa che condivido il suo pensiero. Chiedere aiuto è difficile, più di quanto si pensi, perché ti mette in una posizione vulnerabile, ma – e qui c’è un apparente paradosso – ti rende anche più forte, perché le energie che spendevi per nascondere o cercare di farcela da solo, adesso le puoi impegnare in maniera più utile e costruttiva.

Che cosa posso dirvi di questo libro? Che è un libro ricco, a patto che ci si dia il tempo di ragionarci, di lasciarlo penetrare. Leggiamolo come se conversassimo con un amico. Non dobbiamo per forza essere d’accordo, ma il confronto ci arricchirà, senza ombra di dubbio.

E allora, se volete un punto di vista un po’ diverso su questa pandemia, se pensate che le parole siano importanti, leggete questo libro.