Racconti italiani gotici e fantastici – a cura di Dario Pontuale (Black Dog)

Racconti italiani gotici e fantastici
a cura di Dario Pontuale
Black Dog
collana Esperimenti

Recensione

Ci sono alcuni autori che ti piacciono a prescindere. Sono quelli a “colpo sicuro”. Quelli che non ti deludono mai, ma che, ciononostante, riescono a stupirti ogni volta.

Dario Pontuale mi fa questo effetto. Da Nessuno ha mai visto decadere l’atomo di idrogeno mi sono piaciuti tutti i suoi libri, scritti o curati da lui. In questo caso si narra che lui abbia trascorso circa un anno in biblioteche polverose, piegato sui tavoli a sfogliare antiche pergamene che si sfaldano soltanto a guardarle, a lume di candela. Be’, non è proprio così che l’ha descritta questa avventura, ma avrebbe potuto, tanto per farci entrare nell’atmosfera del libro.

Il libro esce con Black Dog, casa editrice nata da poco che si occupa, lo trovate nella loro home page, di

libri mai arrivati in Italia e nuove accurate traduzioni. Dai primordi del fantasy alla letteratura gotica tra Otto e Novecento, storie del mistero e weird, pietre miliare della narrativa fantastica e di avventura.

In questa raccolta di racconti la cosa che mi ha colpito di più è l’aspetto scientifico. Come se gli autori, per dare maggior risalto o valenza a ciò che ci raccontano, sentissero la necessità di inquadrarlo in un contesto scientifico, a volte anatomico, per dimostrare che esistono fenomeni inspiegabili, al di là dell’umana comprensione, fenomeni che la scienza non sa o può spiegare, e che, però, deve accettare come reali.

“…perché i mezzi di cui l’uomo può disporre sono infinitamente minori di quelli che ha in poter suo la natura, e perché l’abilità della natura è infinitamente superiore a quella delle nostre mani.”

Sono racconti in cui la persona è protagonista, con i suoi turbamenti e le sue aspirazioni. Danno importanza alla scienza, alle arti medica, ma a farla da padrone, a mio avviso, è la psicologia. Non me ne viene in mente uno con un lieto fine, del resto potrebbe essere diversamente?

Sono tutti piacevoli, ma alcuni, come è logico che sia, mi sono piaciuti particolarmente. Penso a La macchia grigia, al Dottor Cymbalus, a quello della moneta nel palmo della mano o la lettera U – in pratica a tutti! -. Quest’ultimo meraviglioso e inquietante nella sua semplicità, forse perché mi risuona di storie reali già sentite (persone che si rovinano la vita per una fissazione).

Non rabbrividite? Non tremate a questo suono? Non vi sentite il ruggito della fiera, il lamento che emette il dolore, tutte le voci della nature soffrente e agitata? Non comprendete che vi è qualcosa d’infernale, di profondo, di tenebroso in quel suono?

Dio! che lettera terribile! Che vocale spaventosa!

E mi ha quasi convinta. Leggevo il racconto e pensavo che, forse, in effetti, non ha tutti i torti, non è così pazzo. La ‘u’ ha davvero qualcosa di profondo e spaventevole.

La prosa è quella del tempo, lenta e descrittiva, e ho trovato piacevole cambiare ritmo di lettura, rispetto alle mie solite.

Una lettura piacevole con delle belle scoperte, e mi dispiace per Dario che ha respirato polvere per un anno (scusa Dario, ma l’immagine di una persona in biblioteche polverose di questi tempi è piuttosto anacronistica, direi quasi romantica!), ma il risultato ha ripagato lo sforzo.

Booklist

  • Faust, Goethe;
  • La Divina Commedia, D. Alighieri;
  • Notomia, di Montfaucon;
  • Anacraonte, Henri Estienne

Daniela

Ringraziamo autore e casa editrice per la copia cartacea