“Madame andata e ritorno” è un romanzo di Lisa Morpurgo che ho scovato nella biblioteca del mio Comune, nell’edizione Longanesi del 1967. Dal 2021 è di nuovo reperibile grazie alla casa editrice Atlantide (e acquistabile qui).
Affascinata dalla figura di Lisa Morpurgo, che finora ho conosciuto letterariamente solo come astrologa, ho voluto avvicinarmi prima alla sua scrittura e poi alla sua figura.
Cos’è “Madame andata e ritorno”
La protagonista parla in prima persona. È una donna spiritualmente libera, che lavora per Filippo, coinvolto in affari poco chiari e perfino sospettato di aver creato un incidente per sbarazzarsi della sua amante di turno.
Il romanzo è ambientato inizialmente in Spagna, sui Pirenei, per poi svilupparsi in viaggio per capitali europee come Parigi e Sofia. La “madame”, cioè la protagonista, racconta di alcuni suoi amori a scadenza, temporanei, a cui si abbandona. Suo marito è “congelato” in una casa del sonno: le è precluso per contratto per almeno cinque anni.
Punti di forza
Mi ha colpito tantissimo la scrittura di Lisa Morpurgo. Il racconto procede in maniera pacata, pulita, senza lascivia né voglia di impressionare. Probabilmente, nel 1967 era già di impatto che a parlare fosse una donna non convenzionale. Il tono non cerca l’assoluzione di Alba De Céspedes (sto pensando a “Quaderno proibito”, 1952) né mostra il compiacimento de “L’adultera” di Laudomia Bonanni che è degli stessi anni (1964).
“Non so come siano andate veramente le cose. Certe decisioni paiono salti bruschi, scatti della volontà, e invece tutto è stato preparato da tempo senza che ce ne accorgessimo. La volontà non c’entra affatto. Per questo credevo alle cartomanti”.
La protagonista di “Madame andata e ritorno” non è una femme fatale ma una moglie monca, che vuole un compagno. Si affianca a diversi uomini, uno per volta, e ce lo racconta senza soffermarsi sul lato erotico delle storie bensì sulla compagnia: le lunghe partite a scacchi, i baci sulla mano che possono essere dati in pubblico soltanto nei sogni notturni.
Però, però, però….
Non è immediato centrare una trama a “Madame andata e ritorno”. Questo libro è come un viaggio, passo dopo passo, amante dopo amante, da un disamore all’altro. Il filo che lega le vicende è molto sottile ed è rappresentato dalle indagini della polizia che costringono Filippo, il datore di lavoro della protagonista, a mettersi in viaggio anche lui.
Il romanzo ha una struttura circolare e un incipit che mi è piaciuto tantissimo. Mi ha agganciata subito e l’ho riletto più volte, ammirata.
“Andò a finire che sposai un inglese e ora viviamo in un bell’appartamento a Knightsbridge. Una volta era molto rumoroso, dice John, ma adesso il traffico è scarso, poche automobili scivolano via in fretta verso il Crescent.
Trascorro ore tranquille come questa. Sono le cinque. Tra poco, forse, passerà il carrettino del venditore di ciambelle e il bimbo della casa di fronte lo aspetta col viso appoggiato ai vetri.
Si sente soltanto il rumore della pioggia che cade sempre più violenta, come la notte che cominciò questa storia.”
Capiamo solo alla fine che questo incipit è come un tappeto sotto cui viene negligentemente nascosta la polvere. L’autrice ci vuole dire: il mio aspetto odierno è questo, ma se guardate sotto l’apparenza scoprirete l’insospettabile.
Se siete in cerca di belle penne italiane, Lisa Morpurgo è una di queste.
Cristina Mosca