Savant – di Jøn Mirko (Lupi editore)

Savant
di Jon Mirko
Lupi Editore

Trama: Hank Russel e Zach Schmulevitz, due detective della omicidi dirottati per opposti motivi alla Human law enforcement, l’unità della polizia di New York che si occupa di crimini contro gli animali, si imbattono in una indagine che cambierà per sempre il corso delle loro vite. Dall’orrore che si cela dietro la porta della suite 900 del Roosevelt Hotel, alle terre selvagge del Nord Dakota e fino in Texas, si ritroveranno faccia a faccia con un orrore primitivo e possente che pretende di essere ricomposto in un disegno al di là di ogni impaginazione.

Recensione:

Russel ha un tumore al cervello che gli procura allucinazioni. Schmulevitz ha gli affari interni che gli stanno col fiato sul collo, convinti che sia un poliziotto corrotto. Loro malgrado si ritrovano a lavorare insieme alla “pelletteria”, il dipartimento della polizia di New York che si occupa di crimini contro gli animali. Il loro primo caso è quanto di più lontano da un gattino disperso, che è invece quanto si sarebbero aspettati i due. Arrivano sul posto, una stanza d’albergo, e sembra di essere sul luogo di un delitto, anzi peggio. La soluzione del caso appare impossibile, ma Hank e Zach non hanno più nulla da perdere e non gli piace lasciare le cose a metà. Vogliono vederci chiaro, andare fino in fondo e catturare il colpevole. Anche perché nel frattempo scoprono altri crimini e delle persone muoiono. Russell segue il suo intuito, che lo porterà a entrare sempre più in sintonia con la mente di queste azioni crudeli e complicate. Come 40 mila api infilzate su altrettanti spilloni. A che pro?

La vicenda si snoda tra Kabbalah, inseguimenti, indagini parallele e non autorizzate e amori nascenti. Hank deve fare i conti con la sua scadenza, Zach lo segue. Sono due bravi detective eppure vengono portati in giro come burattini. Arsène Leblanc è inafferrabile, è sempre un passo avanti, riesce a portarli esattamente dove li vuole, senza il minimo scarto. Quando credono di aver capito qualcosa, si ritrovano al punto di partenza.

Un thriller ben congegnato, all’americana e ambientato ne Nord America. Alcune scene starebbero bene in un film o, meglio, in una serie televisiva, visto che ci sono diversi episodi. Ogni crimine è una storia a sé, non si capisce che cosa lo colleghi al precedente o al successivo, a parte l’ideatore di tanta crudeltà. Qual è il suo scopo? Non vuole esibirsi, non cerca fama o gloria, e allora che cosa? Inafferrabile, si mischia alla folla ed evita le telecamere con naturalezza. Una sfida l’apparenza impossibile per Hank e Zach.

Ma chi sono i savant? Che cosa c’entra? Questo viene spiegato verso la fine del libro. Posso anticipare che gli idiots savants sono persone con gravi limiti e deficit, ma capacità oltre la media in certi ambiti. Pensate a Rain Main, ecco, lui è un idiot savant.

Un bel thriller con punte di horror.

Daniela

Ringraziamo l’ufficio stampa Angelozzi Altra Comunicazione per la copia del libro