“Scritturiamo Pinocchio” AA.VV. (Algra Editore)

Questa piacevole raccolta di racconti nasce da un laboratorio di scrittura all’interno di una scuola secondaria di Augusta e riunisce i contributi di 34 ragazzi che si sono messi in gioco raccontando la famosa fiaba di Collodi, immedesimandosi ciascuno con uno dei personaggi.

Ne risulta un esperimento narrativo godibile e ben riuscito, grazie a un’ottima coordinazione curata da Alessandro Russo e alla scrittura pulita e scorrevole di tutti i racconti. Oltre alla lodevole iniziativa di lavorare sui testi e rielaborarli in maniera personale, e alla brevità di ciascun racconto, mi sono appassionata soprattutto ai personaggi cosiddetti minori. Molti ammetto di non averli ricordati e di essere corsa a cercarli nella storia originale. Piacevole l’approfondimento del carattere di ciascun personaggio che, umanizzato, porta con sè travagli e lotte interiori come ciascuno di noi.

Dunque la narrazione smette di essere fiaba e diventa racconto di vita, ed è bello immaginare che dietro la fantasia di cui ciascun contributo è ricco, vi sia un giovane scrittore in erba.

Descrizione

Descrizione:

«Oltreché un libro vero e proprio, questa è un’avventura interattiva composta da centoquaranta fogli di carta liberamente ispirati al celebre romanzo di Collodi, cuciti a filo refe e rivestiti da una copertina colorata. Qui dentro troverete l’illustre scansafatiche-scavezzacollo dal naso lungo e i suoi compagni di viaggio come non li avete mai visti. I punti di forza di “Scritturiamo Pinocchio” sono i trentaquattro studenti del liceo Megara di Augusta che si raccontano prendendo spunto dalle avventure del burattino più famoso al mondo. A conclusione di dieci incontri di scrittura creativa, seduti attorno a un tavolo, analizzano rischi e pericoli d’una adolescenza lontana da responsabilità e sacrifici e, in modo innovativo, s’immergono nella letteratura. Il filo magico d’una narrazione condivisa si annoda a un cenacolo scolastico; tra il variegato universo di personaggi erompe un racconto corale». (Dalla “Nota del curatore”)