“Spartiamo” di Valentina Costantini (Ali&No)

“Spartiamo” è un romanzo storico di Valentina Costantini pubblicato da Ali&No editrice a marzo 2023. Ho letto questo libro perché il gruppo di lettura “EquiLibro” di Pescara ha organizzato un incontro con l’autrice a luglio 2024.

Cos’è “Spartiamo”

Siamo ai piedi del Gran Sasso durante la seconda guerra mondiale. La famiglia del piccolo Capriele Pennacchione si trova coinvolta, insieme alle altre del minuscolo agglomerato di Ciampichitt, nel salvataggio di un gruppo di Americani in fuga dal campo di concentramento. Assistiamo a come le due realtà si incontreranno e si integreranno, nonostante le regole sociali e i pericoli di un’imminente retata tedesca.

Punti di forza

La narrazione di “Spartiamo” è fluida e lineare, senza mai essere semplicistica. Il linguaggio curato e le descrizioni concise ma efficaci rendono il viaggio intenso e coinvolgente. Le pennellate linguistiche, riportate direttamente in abruzzese, rendono la storia viva e concreta, umile e generosa.

È un privilegio poter sbirciare in una fessura di Storia che si svolge tra gli ultimi, tra i “cafoni”, come ricordato in esergo, perché l’Italia è ricca di queste vicende. A dispetto delle difficoltà della guerra e della paura, sono stati molti i casi guidati dallo spirito Carità: ancora oggi, nei paesi più nascosti, prima ancora di essere forestieri si è chiamati “cristiani”, senza nazionalità o grado sociale.

È anche molto interessante osservare le dinamiche tra uomini e donne. La guerra è un periodo in cui tutte le ragazze in età di marito sono lasciate a casa, e tutti i potenziali mariti sono spediti al fronte; di fronte alla penuria di beni materiali, resta predominante la tutela della dignità. In questo libro vediamo in scena la ricchezza spirituale, la vigilanza e la compattezza della collettività, la fiducia nel futuro. Arriva un messaggio positivo, che ricorda come solo stando insieme si superano le difficoltà.

Il libro è aperto da un albero genealogico delle famiglie di Ciampichitt, in modo da permettere al lettore di orientarsi tra i rapporti e le omonimie. Comunque la storia si segue benissimo anche senza.

Però, però, però…

Una volta finita questa bellissima storia, mi è rimasto il dubbio sul significato del titolo. È un titolo ambivalente, che sembra alludere tanto al verbo spartire, quanto a una distorsione del verbo partire. In più, ogni volta che lo leggo mi riporta immotivatamente a Sparta; perciò, mi aspettavo di scoprirne il significato dentro il romanzo. È stata l’autrice a svelare il mistero: “Spartiamo” parla di condivisione, e non soltanto di cibo e di spazio, ma di affetto e fiducia.

Inoltre – ma è una cosa mia, da curiosona – mi sarebbe piaciuto vedere l’albero genealogico completo, per scoprire a quale ramo della famiglia è collegata l’autrice. Lo si può provare a intuire in base al peso dato ai vari personaggi, ma ecco, vederlo scritto è più gratificante. La scelta di lasciare i rami così, fermi ai singoli personaggi, ricorda invece che, giustamente, è legittimo che le vicende di un libro restino circoscritte al suo interno, e io lettrice curiosona devo accettarlo.

Consiglio “Spartiamo” a chi ha voglia di una bella storia, scritta bene, dall’ambientazione verosimile e curata.

Cristina Mosca