“Trovami un modo semplice per uscirne” di Nicola Nucci (Dalia Edizioni)

Di questo romanzo l’originalità salta subito all’occhio aprendolo su una pagina a caso: sono tutti dialoghi, trattino e parlato, con tutto ciò che ne deriva, incertezze, sovrapposizioni. Uno spaccato di realtà in cui ci intromettiamo come quando si sollevava una cornetta e si ascoltavano conversazioni di altri.

Hanno vent’anni e non sanno che fare due ragazzi d’estate in uno scantinato. Immaginano, come soltanto a vent’anni si riesce, di fare la rivoluzione, una rivoluzione moderna, una bomba che sovvertità l’ordine sociale, qualcosa di così epocale che tutti ne parleranno.

Hanno vent’anni e l’audiacia dell’incoscienza. Vivono un mondo fatto di fumo, alcol, televisione e musica. Ma parlando la conversazione assume toni più profondi, si squarcia il velo ed emergono le dissonanze, nei vuoti, nei silenzi.

– Tutto quanto sulle mie spalle, capito? ‘sto fardello da portare sul groppone.

– Una bella responsabilità, no?

– Come si fa a invaghirsi del divano?

– Tuo padre?

– Mio padre.

– Dovresti parlarci, sai?

– Dovrei?

– Regolare che..

– Ne ha presi di chili.

– Tipo?

– Tipo Troppi?

– E chi non li ha presi ultimamente?

– Non fa che vegetare.

Più che la rivoluzione, all’inizio, organizzano un carnevale, un primo maggio psichedelico. Senza regole, tanta droga e bombe nella testa, ma poco per volta il progetto si evolve, allarga i confini fino a inglobare il mondo intero, l’arrivo di un Messia, una specie di Harry Styles, capace di trascinare le masse in diretta sulla TV di Stato, per fare le cose fatte bene. Lo fanno principalmente per guadagnarci, belle ragazze, tanto successo

Sono pensieri a briglia sciolta in una settimana di ferie sul divano in garage, aspettando il grande cambiamento, fra desideri e sogni di gloria, meglio che imballare pomodori, e immaginare in grande.

Nick e il suo amico sono due moderni Didi e Gogo che aspettano il loro Godot – quel MessiaHarry Styles? o semplicemente l’incapacità di cambiare davvero – raccontandosi in maniera superficiale tutto il nonsense della condizione umana, più di mezzo secolo dopo, con altre parole e altri pensieri ma con la stessa assurda incoscienza.

Aspettano di cambiare il mondo, ma domani, perché oggi non si può, hanno di meglio da fare? Il loro personale messaggero che rimanda a un’altra volta si chiama calcetto.

– Una stella cometa?

– Là?

– Tipo un’astronave, no?

– Lassù?

– Non vedi?

– Soltanto una macchia d’umido.

– Nel soffitto.

– Lì.

– Vuoi un po’ di…?

– Si sta come d’incanto, eh?

– Spaparanzati!

Il romanzo di Nicola Nucci pubblicato da Dalia Edizioni è stato finalista alla XXXI Ed. del premio Calvino con la seguente motivazione:

“Interessante tentativo di riscrivere in chiave attualizzante e trivializzata Aspettando Godot . Ma se al dramma di Beckett faceva da fondamento la filosofia dell’esistenza con la sua complessa concezione dell’uomo assurdamente gettato nel mondo, il background di Trovami un modo semplice per uscirne è l’odierna cultura mediatica con i suoi massificati valori consumistici”