“Un bambino chiamato Natale” di Matt Haig (Salani)

“Un bambino chiamato Natale”, Matt Haig, Salani 2016

“Un bambino chiamato Natale” di Matt Haig (Salani 2015) è un libro per bambino dagli otto anni in su che mi ha lasciato entusiasta. L’ho ascoltato in Audible letto dalla voce fiabesca di Edoardo Siravo e appena conclusa l’audiolettura l’ho ordinato in cartaceo per poterlo leggere insieme a mio figlio. Dal 24 novembre è un film rilasciato da Netflix.

Cos’è “Un bambino chiamato Natale”

L’undicenne finlandese Nicolas parte alla ricerca del padre, che lo lascia in balia della perfida zia Carlotta. Si mette anche lui sulle tracce di Elfem, il paese degli Elfi, per scoprire se è ancora vivo. Nel viaggio guadagna un’amica, la renna Lampo.

Bè, il paese degli Elfi esiste, ma non è esattamente come Nicolas lo immaginava.

Punti di forza

“Un bambino chiamato Natale” è buffo e intelligente, triviale e insieme profondo, malinconico ma divertente. Riesce a contenere tanti variegati elementi peculiari della vita – la disperazione, la solitudine, il lutto, la fine dell’infanzia – mantenendo allo stesso tempo il morale sempre alto e riuscendo a strappare sorrisi.

Il protagonista attraversa tante difficoltà, anche ingombranti per la sua età, eppure riesce a restare coraggioso, facendosi forza degli insegnamenti dei suoi genitori.

“L’impossibilità non esiste. L’impossibilità è solo una possibilità che ancora non conosci”

Ve la immaginate voi la fatina della verità dire con voce graziosa che adora far esplodere teste? O riuscireste a indovinare il collegamento tra le fate e il cracker (oggetto di festeggiamento britannico), o ricostruire l’origine dell’usanza delle calze? Ecco, il giornalista e scrittore britannico Matt Haig mette insieme questi fattori e li riunisce in una fiaba natalizia che per me è stata irresistibile.

Però, però, però…

Se vi state chiedendo se potrebbe essere indicato per il vostro bambino o la vostra bambina, vi devo avvisare che nel romanzo viene descritta abbastanza dettagliatamente una testa che scoppia (ma l’attenuante è che appartiene a un cattivo).

Inoltre, il protagonista subisce due lutti pesanti; ma il messaggio che ne traiamo è che le persone che perdiamo restano con noi con i loro insegnamenti.

“E la renna, stanca, infreddolita e affamata pure lei, com’è continuò a salire su per la montagna, perché le montagne sono fatte per questo”

“Un bambino chiamato Natale” è un libro consigliatissimo che non passerà di moda: fateci un pensierino per il prossimo anno.

Cristina Mosca