Un colpevole in giuria – Ruth Burr Sanborn (Le Assassine)

Un colpevole in giuria – Ruth Burr Sanborn – trad: Paola De Camillis Thomas – Edizioni Le Assassine

Se dico Vintage che cosa pensi?

Io ormai, se mi segui lo sai, ho un debole per i vintage targati Le Assassine e la ragione è semplice: sono super attuali. Per quanto riguarda i gialli vintage per me questa è la casa editrice migliore!

La sola cosa che ti fa comprendere che non sono contemporanei sono gli abiti e alcuni dettagli nella struttura.

Probabilmente Un colpevole in giuria è stato uno dei primi libri, se non il primo in assoluto, ad avere come protagonista appunto una giuria.

Oramai siamo abituati, ma pensate nel 1930 che novità dovesse essere!

Un colpevole in giuria è un libro che dalla prima pagina ti tiene incollata. Mi è piaciuta molto la storia ben strutturata, articolata, e i personaggi. Essendo un vintage non ci sono i colpi di scena (che io non amo particolarmente), bensì un’evoluzione graduale che accompagna il lettore in questo viaggio, senza volerlo sconvolgere.

L’autrice dissemina vari indizi e chi legge può decidere se coglierli e cercare di risolvere il mistero, oppure farsi condurre dolcemente verso il finale, affidarsi. Io amo questo modo di scrivere, quando l’autore fa entrare il lettore nel libro, dandogli tutti gli elementi, facendolo sentire parte della storia.

Qui c’è una giuria in cui due donne si fronteggiano: una vota per la colpevolezza e ha convinto quasi tutti a suon di ricatti, un’altra invece che non si smuove dalla sua posizione di non colpevolezza.

Ma il dibattito dura poco, perché l’accusatrice, Mrs Vanguard, simpatica quasi quanto Dolores Umbridge, muore. Nessuno ne è veramente dispiaciuto, ciononostante bisogna lo stesso trovare il colpevole.

E non può che essere uno degli altri 11 giurati o il dottore intervenuto in camera di consiglio per provare a salvarla.

A condurre le indagine il mastino Pitt, che ha risolto tutti i casi della sua vita entro il sesto sigaro. Non molla, torchia tutti e segue le sue convinzioni, senza considerare alternative. Lo affianca il giovane Brennon, più attento ai dettagli, ai cambi di umore e reazioni di tutti e, soprattutto, disposto e curioso di ascoltare Mrs Tredennick la vera protagonista di questo libro.

Mrs Tredennick è un’autentica curiosa, non vuol perdersi una sola battuta di ciò che succede, guarda e osserva tutti. Ma ha un suo codice personale: non vuole nuocere agli altri, specialmente a chi le è simpatico e reputa innocente. Le sue osservazioni saranno determinanti per la soluzione del caso.

I protagonisti, come detto, sono i giurati, alcuni di loro in particolare. Mrs Tredennick è un personaggio a tutto tondo, ti sembra di conoscerla, con le sue tavolette di cioccolata, i suoi modi dolci, ma non per questo meno determinata. Il concetto di giustizia è nel suo dna, non vuole nascondere nulla alla polizia, ma alle sue condizioni e con i suoi tempi. Pitt non la capisce, Brennon la vede come utile alla risoluzione del caso.

E poi, alla fine, arrivano gli italiani: chiassosi, numerosi, leali e di buon cuore. Insopportabili ai più, con un loro codice d’onore che varia a seconda del caso.

Mi sono divertita a leggere Un colpevole in giuria. Davvero consigliato a chi ama i gialli, non solo d’epoca, a chi cerca uno sviluppo razionale della storia e un buon coinvolgimento emotivo, con emozioni autentiche e non posticce. Alcuni personaggi un po’ caricaturali, ma proprio per questo super simpatici e piacevoli!

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea