Come un’eclissi solare, di David Valentini

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Come un’eclissi solare

di David Valentini

Sulla sua pagina l’autore afferma:

Come un’eclissi solare è il mio primo romanzo. Amo dire che questo è un libro elaborato in cinque anni, scritto in cinque giorni e lavorato in cinque mesi. Le tematiche che si affrontano in questo libro riguardano l’amicizia, l’università, i rapporti col passato.

Trama

Un giovane ricercatore emigrato a Londra torna a Roma per le vacanze di Natale: vuole solo rivedere i genitori, la sorella, i nipoti. La moglie Rachel lo raggiungerà a breve insieme alla piccola Elisabeth.
Ma nello stesso bar dove sta gustando una cioccolata calda siede Alberto, l’unica persona in grado di sconvolgergli l’esistenza. Una giacca, un paio di mocassini, un portachiavi, e il passato sepolto con fatica riemerge dalle profondità della memoria

Il nostro parere

Questo libro è difficile da descrivere. Il protagonista – come si chiama? Non sappiamo – è costretto a fermarsi in un bar ad aspettare che sua sorella lo venga a prendere per accompagnarlo a casa. In quel bar vede una sua vecchia conoscenza, un suo ex migliore amico, di quelli con cui cresci, con cui ti confronti, che senti uguale sebbene diverso. Una di quelle persone nella cui compagnia ti rifugi – tu e lui da una parte, il mondo dall’altra -, con cui la vita è più bella e colorata, che ti aiuta a superare l’adolescenza, le crisi, i primi amori, i ‘che cosa farò della mia vita?’. Una di quelle persone che pensi che frequenterai per sempre, perché quello che avete vissuto insieme è inciso dentro di voi, sotto pelle, vi unisce e niente e nessuno potrà mai allontanarvi. Una di quelle persone che col passare degli anni, come te, si omologa, si costruisce una vita propria, indossa giacca, cravatta e mocassini, invece di anfibi, pantaloni di pelle nera e orecchini. E quando per caso lo rivedi, ti ricordi di com’eravate, di come ti sentivi con lui, e di come non siete più. Ti accorgi che ciò che è passato non potrà mai essere, che è giusto che sia così, che certe persone appartengono al passato, ma non puoi evitare la nostalgia, quel sentimento strisciante che ti fa sentire la mancanza di quella complicità adolescenziale che mai più tornerà, perché tu non sarai mai più un adolescente e nemmeno uno studente universitario. Il sentimento lacerante di aver perso una persona cara, una delle più care che tu abbia avuto, e la consapevolezza che sia stata questa perdita a farti andare avanti e a permetterti di essere, forse, felice.

Come un’eclissi solare, per lungo tempo i nostri astri si sono avvicinati e poi sovrapposti, e i corso dei nostri pensieri armonizzati, al punto da non poter quasi distinguere l’uno dall’altro. Poi, ineluttabilmente – una prosecuzione naturale degli eventi – le nostre luci hanno vacillato. La corona solare, superba e maestosa, ha lasciato spazio – incrinandosi – a un fascio fuori posto. Così come si erano avvicinati, i nostri astri si sono separati, andando ognuno per la propria strada.

L’autore ha la capacità di raccontarci questo e altro ancora, in maniera lieve, alternando pensieri del presente a ricordi del passato. Forse il fatto di essere sua coetanea (credo) mi ha fatto apprezzare di più le sue citazioni (Ligabue, Matrix e altre), anche se non ricordo nulla di Hume o Feuerbach. I pensieri e i ragionamenti di loro ventenni, sono molto simili a quelli di tutti i ventenni, e l’ironia con cui sottolinea la mancanza di originalità di alcune situazioni, è piacevole.

Non è un libro denuncia, eppure c’è lo spazio anche per dire che l’Italia è un paese arretrato per certi aspetti, che dovrebbe evolvere, dare spazio ai giovani, dare speranze alle coppie e finalmente accettare i matrimoni omosessuali, riconoscere i loro stessi diritti (e io su questo sono d’accordo senza riserva alcuna).

Ho letto nella sua pagina che è un correttore di bozze: si vede. Il libro è molto ben scritto e le immagini evocate sono piacevole e mai esagerate, né nel contenuto né nella quantità.