Zen quotidiano, tradotto da Giampaolo Fiorentini per la casa editrice Astrolabio, è un libro che non vuole essere una guida, né un manuale, ma una spiegazione di che cosa sia e che cosa non sia la pratica Zen.
Per chi non lo conosce, lo zazen è un tipo di meditazione. In maniera molto, molto semplificata, si sta seduti e ci si concentra sul presente. Sul proprio respiro e sul momento presente, sui propri pensieri, emozioni, sensazioni corporee, etc…
Sembra facile? Ok, fatelo per dieci minuti, stando nel presente, senza divagare con la mente.
Non è facile come sembra, vero?
La Beck ci dà qualche indicazione, qualche consiglio, ma soprattutto ci dice che cosa è per lei la pratica: difficile. Ma le ha cambiato la vita. Diventa un modo di vedere le cose per quello che sono: niente.
Vedere i nostri pensieri per quello che sono: pensieri e non realtà.
E le nostre emozioni per quello che sono: idem come sopra.
Perché praticare? Per stare meglio? Per essere più calmi? Per raggiungere l’Illuminazione?
No, niente di tutto ciò. Si pratica per imparare a vivere e vedere la realtà per quello che è, si pratica per vivere.
Tutto il resto è conseguenza.
Nessuno di noi pratica per diventare un bodhisattva o un buddha o per stare meglio. Non dovrebbe essere questo lo spirito, ci dice l’autrice. Se lo spirito è questo, allora non state praticando correttamente.
La pratica non è solo zazen, la pratica è sempre, in qualunque momento.
Viviamo continuamente nei nostri pensieri, in una realtà immaginata, che ci fa stare meglio, all’apparenza; ma questo modo di vivere ci impedisce di godere davvero del momento presente, di ciò che c’è. Viviamo di aspettative.
E poi magari ci attacchiamo a emozioni passate, che, in realtà, non stiamo più vivendo. Tutto questo ci impedisce di vivere il presente, di essere nel qui e ora.
Un libro per chi vuole cimentarsi con questa pratica o anche solo provare a fare un percorso di crescita.
Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea