Consigli di Scrittura per Esordienti
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13. Consigli di scrittura
Consigli di Scrittura di Umberto Eco:
- Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
- Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
- Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
- Esprimiti siccome ti nutri.
- Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
- Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
- Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
- Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
- Non generalizzare mai.
- Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
- Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”
- I paragoni sono come le frasi fatte.
- Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
- Solo gli stronzi usano parole volgari.
- Sii sempre più o meno specifico.
- L’iperbole è la più straordinaria delle tecniche espressive.
- Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
- Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
- Metti, le virgole, al posto giusto.
- Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
- Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso el tacòn del buso.
- Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
- C’è davvero bisogno di domande retoriche?
- Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
- Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
- Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
- Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
- Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
- Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
- Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo,l’autore del 5 maggio.
- All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
- Cura puntiliosamente l’ortograffia.
- Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
- Non andare troppo sovente a capo.
- Almeno, non quando non serve.
- Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
- Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
- Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
- Non indulgere ad arcaismi, hapax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differenza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competenze cognitive del destinatario.
- Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
- Una frase compiuta deve avere.
Consigli di scrittura di Elmore Leonard:
- Niente descrizioni ambientali, di solito il lettore passa direttamente ai personaggi.
- Niente prologhi, infastidiscono chi legge.
- Usare il dialogo tra virgolette e introdurre le battute esclusivamente con “dice”.
- Non accostare nessun avverbio al verbo “dire” (vietato “dice improvvisamente).
- Fare poco uso di esclamativi, la giusta misura è 2 o 3 ogni 100mila parole.
- Non usare l’avverbio “improvvisamente”.
- Utilizzare con misura frasi di gergo, straniere o dialettali.
- Niente descrizioni dettagliate dei personaggi (modello di sinteticità, Hemingway).
- Condensare al massimo luoghi e situazioni per non rallentare il pathos dell’azione.
- Eliminare senza scrupoli le parti che il lettore salterebbe.
Consigli di scrittura di Jonhatan Franzen:
- Il lettore non è un avversario o uno spettatore, ma un amico.
- Se un romanzo non racconta l’avventura personale dell’autore in una dimensione spaventosa o sconosciuta, allora non vale la pena di scriverlo – se non per soldi.
- Non usare mai la parola “poi” come congiunzione – abbiamo già “e” adibita a questo scopo. Utilizzare “poi” è la non-soluzione che lo scrittore pigro o mediocre dà al problema di una pagina con troppe “e”.
- Scrivi in terza persona, a meno che una voce in prima persona non ti si imponga con forza irresistibile.
- Quando l’informazione diventa libera e universalmente accessibile, una ricerca ampia per scrivere un romanzo viene svalutata, e così anche il romanzo stesso.
- La narrativa autobiografica più pura richiede invenzione pura. Nessuno ha mai scritto una storia più autobiografica de La metamorfosi.
- Puoi osservare più cose stando seduto immobile che rincorrendole.
- È improbabile che chiunque abbia una connessione Internet quando lavora stia scrivendo delle buone storie.
- Di rado i verbi interessanti sono davvero interessati.
- Devi amare prima di essere implacabile.
Consigli di scrittura di Zadie Smith:
- Da ragazzo fai di tutto per leggere un sacco di libri. Dedica più tempo alla lettura che a qualsiasi altra cosa.
- Da grande, prova a leggere i tuoi scritti come li leggerebbe un estraneo o, meglio ancora, come li leggerebbe un nemico.
- Non cedere al romanticismo della “vocazione”. Puoi scrivere buone frasi oppure no. Non c’è uno stile di vita da scrittori. Ciò che conta è solo quello che lasci sulla pagina.
- Evita debolezze. Ma fallo senza convincerti che le cose che non riesci a fare non valgano la pena. Non mascherare i dubbi su di te svalutandoti.
- Lascia un tempo sufficiente alla scrittura prima di revisionarla.
- Evita circoli, bande, gruppi. La presenza di un pubblico benevolo non ti rende uno scrittore migliore.
- Lavora su un computer disconnesso da Internet.
- Proteggi il tempo e lo spazio nei quali scrivi. Tieni lontano tutti, anche le persone che ti sono più vicine.
- Non confondere gli onori con i risultati.
- Strappa il velo di qualunque verità.
- Rassegnati alla malinconia che viene dall’essere perennemente insoddisfatti.
Consigli di scrittura di Henry Miller:
- Fai una cosa alla volta e non passare alla successiva finché non l’hai completata.
- Non cominciare altri nuovi libri, non aggiungere altro materiale a ‘Black Spring.’
- Non essere nervoso. Lavora con calma, con gioia, con coraggio o come ti pare.
- Lavora seguendo il Programma e non in base al tuo Stato d’Animo. Fermati al momento stabilito!
- Quando non puoi creare, puoi sempre lavorare.
- Aggiungi un po’ di cemento ogni giorno, invece di nuovo fertilizzante.
- Resta umano! Vedi gente, vai in giro, bevi se ti viene voglia.
- Non sei un cavallo da soma! Lavora solo con piacere.
- Dimentica il Programma quando ne senti il bisogno ma poi torna a seguirlo il giorno dopo. Concentra. Riduci. Escludi.
- Dimentica i libri che vorresti scrivere e pensa solo al libro che stai scrivendo.
- Scrivi sempre e prima di tutto. Arte, musica, amici, cinema vengono dopo.
Consigli di scrittura di Stephen King:
- Smettetela di guardare la Tv e leggete tanto
- Preparatevi per più critiche e fallimenti di quelli che pensate di poter gestire
- Non perdete tempo a cercare di compiacere i lettori
- Prima di tutto scrivete per voi stessi
- Affrontare le cose che sono le più difficili da scrivere
- Quando scrivete, isolatevi dal resto del mondo
- Non siate pretenziosi
- Evitate gli avverbi e i paragrafi lunghi
- Non fatevi ossessionare troppo dalla grammatica
- Padroneggiate l’arte della descrizione
- Non date troppe informazioni inutili
- Raccontare storie su quello che la gente fa realmente
- Correte qualche rischio
- Dimenticate i miti e realizzate che non vi servono droga e alcool per diventare bravi scrittori
- Non cercate di rubare la voce di qualcun altro
- Cercate di capire che la scrittura è una forma di telepatia
- Prendete la scrittura seriamente
- Scrivete tutti i giorni
- Scrivete la prima versione in non più di tre mesi
- Quando avete finito di scrivere prendete una pausa di circa sei settimane
- Abbiate il coraggio di tagliare il superfluo
- Tenetevi in forma, trovate una relazione stabile e vivete una bella vita