Cento di questi giorni
Andrea Dalmasso
Dal sito dell’editore
La storia di un viaggio tra due colleghi, che scopriranno di condividere molto di più di un semplice lavoro. Orlandi e Provenza, fotografo uno, giornalista l’altro, entrambi con un passato che si ripresenta, vivranno momenti complicati ed emozionanti a bordo di una vecchia Citroën, in un Sud in cui il vento sembra cambiato.
Recensione
Joe Provenza ha appena perso la ragazza, all’improvviso. Incapace di reagire, si è chiuso in casa. Una chiamata del suo direttore lo costringe a uscire e rimettersi in movimento. Non vorrebbe, ma non ha scelta. Si ritrova così in macchina con Orlandi, un suo collega napoletano e super tifoso, collezionista di reliquie. Insieme devono salvare il giornale, e non hanno la minima idea di come poterlo fare. La vicinanza obbligata, letteralmente gomito a gomito, permetterà loro di conoscersi e sostenersi. Attraverseranno l’Italia, da nord a sud, e andranno per mare. Si ritroveranno coinvolti in qualcosa di inaspettato, una rivolta studentesca, e avranno a che fare con persone reali, anche se qualcuno molto particolare, e potranno andare oltre il loro dolore. Che non significa certo dimenticarlo, ma imparare a conviverci serenamente, almeno a tratti.
La scrittura di Dalmasso è fluida e ciò che ho apprezzato più di tutto è la sua ironia. I personaggi non si prendono mai troppo sul serio e, così come nella vita reale, quando c’è sintonia riescono a trovare l’aspetto ironico anche nelle situazioni più tristi ed estreme. Ridono e piangono, reagiscono e subiscono, proprio come si fa nella realtà.
Provenza e Orlandi sono molto diversi tra di loro, eppure hanno un comune senso della giustizia che li accomuna, la stessa voglia di raccontare i fatti, senza filtri, senza interferenze. Entrambi si sottovalutano, ma alla fine scoprono di fidarsi uno dell’altro e di essere una coppia che funziona, “giornalisti d’assalto”.
Dalmasso ha la capacità di presentarci personaggi “normali”, trovar loro un aspetto sopra le righe e riuscire a farci sorridere, senza mai esagerare, senza trasformarli in macchiette, ma rendendoli comunque reali. Chi non conosce personaggi privi di talento che inseguono il successo? O ricchi taccagni? O bulli di periferia e altri caratteri simili?
È un libro che parla di molte cose, in maniera leggera, ma soprattutto parla di legami. Compresi quelli dai risvolti inaspettati.
Daniela
Grazie Daniela!
Di
mi è piaciuto leggerlo