La stagione del ritorno
di Angela Di Bartolo
Quarta di copertina (dal sito dell’editore)
Recensione
Non la vedi tu, Kentos, l’Ombra che pesa su di noi, non la senti dentro di te, nel tuo cuore, nella tua mente, che ti opprime, che ti rode, che ti toglie la pace?
In questo libro ci sono tutti gli ingredienti dei fantasy classici: l’eterna lotta tra il Bene e il Male, ragazzi chiamati a salvare il mondo, una forte amicizia messa a dura prova, complotti, re buoni e altri meno, sacrificio e un Mago misterioso che ha un’età indefinibile e che conosce moltissime cose, ma non tutto. Può aiutare i protagonisti, ma solo fino a un certo punto.
L’autrice lo dichiara apertamente di dovere molto a Tolkien, e direi anche ad altri autori, il che, in questo caso è un bene, perché dimostra di aver letto e fatti propri alcuni grandi classici della letteratura, raccontando però una storia sua, molto bella, ben scritta e raccontata.
Anche il prologo, un libro ritrovato che narra vicende lontane…
La storia principale si compone di più storie che s’intrecciano, e al suo interno ve ne sono altre, come quella di Janis, che mi è piaciuta particolarmente. C’è un re buono, combattuto tra il bene del proprio paese e salvare la vita a un innocente. La sua scelta avrà ripercussioni ben più grandi di quello che sposa immaginare. C’è un po’ di magia, ma non troppa, quel che basta che creare un’atmosfera magica e misteriosa, senza abusarne.
La Di Bartolo scrive in una prosa semplice, ma ricercata e adatta al contesto, il che non è facile ed è sinceramente difficile da ritrovare in questo genere di libri. Riesce a descrivere le atmosfere con poche parole, e il romanzo, ricco di dialoghi e azione, tiene il lettore attaccato alle pagine, nonostante la lunghezza, con la voglia di scoprire che cosa succederà ai protagonisti. Riusciranno veramente a sconfigger il Male? E a coronare i loro sogni? E la loro amicizia, resisterà alle prove o soccomberà?
Questo libro mi è piaciuto molto, l’ho divorato nonostante la lunghezza e ne sono rimasta piacevolmente stupita. L’autrice è riuscita a dosare bene gli elementi, senza strafare, mantenendo il ritmo e l’attenzione di chi legge. Ho apprezzato molto quelle poche digressioni, alcune figure più di altre (il re buono, il ragazzo buono che deve lottare col Male) e credo che con onestà abbia saputo attingere ai grandi della letteratura, non solo di questo genere, senza la pretesa di raccontare qualcosa di nuovo, il che le ha permesso di raccontare la sua storia, a modo suo.
Una lettura molto piacevole.
Daniela