“L’archeologia dell’amore” di Cătălin Pavel (Neo)

“L’archeologia dell’amore”, Cătălin Pavel, Neo 2022

Esattamente un anno fa, alla fine di aprile 2022, usciva per la Neo edizioni un saggio tanto singolare quanto affascinante già dalla copertina. “L’archeologia dell’amore”, dell’archeologo rumeno Cătălin Pavel, presenta una sensuale metà di volto di donna che si staglia dallo sfondo come se fosse adagiata su velluto nero in una teca di museo.

È un frammento egiziano di viso di regina custodito al Metropolitan Museum of Art di New York. Questo volto senza sguardo apre a infinite interpretazioni della statua originaria. Non abbiamo neanche iniziato a sfogliare il libro e già ci troviamo nelle condizioni affascinanti dell’archeologo che per poter raccontare un reperto deve ricostruire, immaginare, dedurre, poggiarsi a prove scientifiche, storiche, sociali.

Cos’è “L’archeologia dell’amore”

“L’archeologia dell’amore” è un saggio divulgativo che racconta le evoluzioni e le scoperte archeologiche dell’ultimo paio di secoli sotto la chiave della vita di coppia. Inizia con dei capitoli interessantissimi sulla preistoria. Accenna a metodi di ricerca, sviste ed evoluzioni tecnologiche che contraddicono puntualmente – a volte in maniera buffa – le storie immaginate intorno a dei reperti. Per esempio ci sono tombe molto famose che sono state attribuite a uomini e donne, apparentemente abbracciati, il cui più recente esame del DNA ha invece palesato l’appartenenza allo stesso sesso. O reperti che raccontano le storie amorose nell’Odissea e l’Iliade in tutte le salse.

Sapevate che Freud paragonava il lavoro dello psicanalista a quello dell’archeologo, soprattutto nel concetto della stratificazione? E che Agatha Christie riusciva a finanziare gli scavi del marito con la vendita dei suoi romanzi?

Punti di forza

“L’archeologia dell’amore” è una panoramica molto interessante e leggera – ma non riduttiva – su alcune tappe della storia dell’umanità, in tutto il mondo. Si parla dei Vichinghi, dei pompeiani, degli egiziani. Anche dell’opera di De Chirico. Il focus principale è la vita di coppia, ma ci sono tante altre informazioni su abitudini e rivalutazioni alla luce dei progressi della scienza.

“L’archeologia è una scienza in cui, più che in altri settori, le ipotesi estrose compaiono a ogni piè sospinto, a volte anche per scherzo, come parte naturale dei processi di delucidazione e di sintesi. L’archeologo è appunto il soggetto che valuta seriamente un’ipotesi fantasiosa e, ovviamente, il più delle volte la trova sbagliata”

L’ho letto senza mettermi fretta e non ho sentito il bisogno di alternarlo con altri libri. L’autore usa un velo di humour con oculatezza: anche il lettore più ignorante entra nel gioco e percepisce di essere rispettato.

Però, però, però…

I tempi e i luoghi toccati sono veramente tanti ed eterogenei. Per questo, se da una parte c’è tantissima scelta e si sta bene per la maggior parte del tempo, dall’altra il rischio di trovare qualche argomento che coinvolga di meno, in stretta relazione ai gusti personali, aumenta.

Nel mio caso si è trattato dei riferimenti alla mitologia, all’Europa dell’Est e a quella del Nord, ma ripeto, si tratta di preferenze personali. Anche in questi casi, tuttavia, il tono ironico ha aiutato a sostenere la conversazione e a non farmi saltare o abbandonare la lettura, nonostante il poco feeling con il tema.

“L’archeologia dell’amore” è una panoramica molto interessante e alla portata di tutti.

P.S. Sapevate che esiste la tomba di Adamo ed Eva?

Cristina Mosca