“Le stelle mobili del sottosuolo” di Enrico Prevedello per Neo Edizioni

Mi è successo a volte che nei sogni qualcosa non funzionasse, che le scale si interrompessero all’improvviso costringendomi a un grande salto o che una porta si aprisse sul vuoto.

Ricordo di quei sogni soprattutto lo sgomento, la paura di non riuscire ad affrontare una realtà che la mia mentre, forse per scherzo, aveva costruito, sbagliando il progetto, saltando dei pezzi.
E se invece accadesse davvero, come sarebbe vivere in un mondo al contrario? Difficile anche solo immaginarlo eppure l’autore è riuscito a imbastire su un mondo capovolto un romanzo che funziona!

“Le stelle mobili del sottosuolo” è come un sogno da cui però non ci si può svegliare e accade senza preavviso, di trovarsi a testa in giù dentro un sistema che ha smesso di funzionare. Come si sopravvive in un mondo capovolto, dove anche passare da una stanza all’altra diventa un’impresa?

Questa l’idea, semplice ed efficace, da cui si dipana la storia, ma profondissime sono le implicazioni: come cambia il senso dell’esistenza al mutare della prospettiva?

Il protagonista, che cerca di mettere a tacere i demoni che la vita invece lo costringe ad affrontare, vorrebbe ignorare questa realtà, rimanendo chiuso nella stanza in cui si trova come in un paradosso di Schrödinger.

Invece deve fare i conti con ciò che è successo, affrontare la morte violenta che ha colpito i suoi affetti, prendere finalmente l’iniziativa e la sua vita in mano e provare a guidarla verso la salvezza.

Questo romanzo è da leggere e rileggere perché a ogni nuova lettura si disvela un nuovo livello: il protagonista non è soltanto bloccato fisicamente ma deve scardinare, oltre le porte che lo imprigionano, i suoi demoni interiori per liberare l’anima.

Ma se è vero che non ci si salva da soli, per esser felice dovrà portare in salvo il resto del gruppo e rendersi conto che ciò che vale nella vita è non farsi sopraffare dalle proprie paure e non lasciare indietro nessuno.

Per trovare Antonio ho seguito l’odore che fanno le persone quando vengono dimenticate.
I tetti e le antenne di Padova scorrono veloci sotto di me.
Non ci vediamo da tanto, sarà sorpreso di sentire di nuovo la mia ombra sulla nuca. Anche io mi ero quasi dimenticato di lui, nell’oblio in cui si perdono le forme e i desideri. Ma qualcosa mi ha fatto tornare, qualcosa che marcisce, si sfalda, cade a croste. Spero non sia il suo cranio, mi serve tutto intero.
Ecco la sua risata, poco lontano. Correggo la traiettoria e inizio a planare.
Vorrei non esistere.

Un particolare, che trascurabile non è e tengo infatti a evidenziare, è il titolo scelto dal verso di una poesia di un giovane e promettente poeta troppo presto scomparso: Gabriele Galloni, citato anche in esergo. Dettaglio che mi rende questo libro ancora più caro, perché sono questi semi di immensa poeticità a rendere prezioso il lavoro di grande qualità portato avanti dalla Neo Edizioni, come sempre più spesso su Chili di Libri ribadiamo…

Senza anticiparvi nulla, devo però dirlo che alla fine c’è una chicca imperdibile che rende ancora più onirica questa storia.

Sinossi (Dal sito dell’Editore): Quando Antonio, affranto dalla perdita della compagna, tenta il suicidio, il mondo si capovolge. E lo salva. Tutto cade e lui deve lottare per non precipitare in un cielo che inghiotte ogni cosa. Sopra la testa ci sono strade su cui non cammina più nessuno; sotto, il vuoto. L’unico che gli è rimasto vicino è Ctonio, l’avvoltoio che credeva d’aver cacciato da tempo insieme al ricordo di lei. Dal suo appartamento, Antonio osserva l’assurda catastrofe, ne ascolta il silenzio. Sa che ci sono dei superstiti e deve capire come trovarli. Tra droni sentinella, orti in cassetta e ponti sospesi tra le nuvole, scoprirà un’umanità che resiste e capirà che la speranza, a volte, è dove non l’avresti mai cercata.

L’Autore (Dal Sito dell’Editore): Enrico Prevedello è nato in provincia di Padova nel 1984. Fa l’insegnante di lettere alle superiori, ha scritto racconti e interventi che sono usciti sulle riviste CRACK, Clean, ‘tina, La nuova carne e sui blog Grafemi e Vita da editor. Un suo reportage narrativo apre l’ultima raccolta di CTRL, Gli estinti.
Le stelle mobili del sottosuolo è il suo romanzo d’esordio.