Mio fratello rincorre i dinosauri – di Giacomo Mazzariol (Einaudi)

Mio fratello rincorre i dinosauri.

Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più”

Giacomo Mazzariol
Mondolibri su licenza Einaudi 2016.

L’autore
La prima cosa che colpisce di questo romanzo è l’età dell’autore. Classe 1997, Giacomo Mazzariol ha finito da poco il liceo quando il suo primo libro, “Mio fratello rincorre i dinosauri” viene pubblicato dalla Einaudi stile libero, nel 2016. L’anno prima, il 21 marzo 2015 Giacomo aveva caricato su youtube “The simple interview” per la giornata mondiale della sindrome di Down: la simulazione di un colloquio di lavoro al fratellino dodicenne Giovanni, portatore della sindrome di Down. Il corto dura cinque minuti, mostra la risata contagiosa di Gio e la creatività generosa di tutta la famiglia: in poco tempo ha realizzato una quantità inaspettata di visualizzazioni meritandosi l’attenzione dei giornali e delle trasmissioni televisive e ad oggi ne ha superate le 400mila. Tutto questo il 5 settembre 2019 diventa un film drammatico, diretto da Stefano Cipani, con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese.


Il libro
“Mio fratello rincorre i dinosauri” è di una tenerezza disarmante. La chiave ironica e a volte parossistica in cui Giacomo racconta i suoi primi tredici anni di vita con il fratello, che è nato quando lui ne aveva cinque, è contagiosa e restituisce appieno la serenità famigliare in cui questi ragazzi sono cresciuti. “La vita è misteriosa e imprevedibile. L’unica cosa che si può scegliere è amare”, gli insegnano i loro genitori.
Il fatto è che Giovanni arriva in una famiglia con tre figli abituati a guardare le cose da un altro punto di vista. Questo ha aiutato Giacomo per i primi anni di convivenza. Si è immaginato un fratello supereroe, proveniente da un altro pianeta per quegli occhi “tanto orientali”, che lo aiutasse a ristabilire l’equilibrio in casa portando la componente maschile pari a quella femminile. Per un bambino, però, è fondamentale essere come gli altri; e da un certo punto in poi Giacomo ha cominciato a soffrire la diversità di suo fratello. Durante le medie non lo contava nemmeno quando elencava i membri della sua famiglia. Si vergognava. La vergogna è un sentimento che si autoalimenta: nel momento in cui sentiamo che non dovremmo vergognarci, ci vergogniamo ancora di più.

“Mio fratello rincorre i dinosauri” è di una tenerezza disarmante. La chiave ironica e a volte parossistica in cui Giacomo racconta i suoi primi tredici anni di vita con il fratello, che è nato quando lui ne aveva cinque, è contagiosa e restituisce appieno la serenità famigliare in cui questi ragazzi sono cresciuti. “La vita è misteriosa e imprevedibile. L’unica cosa che si può scegliere è amare”, gli insegnano i loro genitori.

Il fatto è che Giovanni arriva in una famiglia con tre figli abituati a guardare le cose da un altro punto di vista. Questo ha aiutato Giacomo per i primi anni di convivenza. Si è immaginato un fratello supereroe, proveniente da un altro pianeta per quegli occhi “tanto orientali”, che lo aiutasse a ristabilire l’equilibrio in casa portando la componente maschile pari a quella femminile. Per un bambino, però, è fondamentale essere come gli altri; e da un certo punto in poi Giacomo ha cominciato a soffrire la diversità di suo fratello. Durante le medie non lo contava nemmeno quando elencava i membri della sua famiglia. Si vergognava. La vergogna è un sentimento che si autoalimenta: nel momento in cui sentiamo che non dovremmo vergognarci, ci vergogniamo ancora di più.

“Mi tiravano addosso i banchi e le sedie e i libri. Alle superiori. Dicevano mostro, idiota,
handicappato, scimmia. Mi volevano male. Grazie a loro cominciai a piacermi. Cominciai a
ringraziare Dio di non avermi fatto così, come quelli che mi offendevano. A loro è andata peggio:
sono nati senza cuore”


Giacomo si vergogna di non riuscire ad accettare le paure e le fissazioni di suo fratello; si vergogna di non riuscire a difenderlo. Giacomo non va d’accordo con i suoi limiti. Ha paura di venire preso in giro, non vuole essere accomunato a quel tipo di diversità. A tredici anni è di importanza vitale essere come gli altri e in questo lo giustifichiamo. Ma siccome non è mai scontato – a nessuna età – accettare di presentarci al prossimo con una diversità che non abbiamo scelto, possiamo prestare un orecchio speciale a quanto questo libro ha da dirci. Il segreto è in come guardiamo le cose e nelle aspettative che riponiamo nel nostro sguardo.
Cercare il video realizzato dai due fratelli solo dopo che si è finito il romanzo dà un’emozione molto dolce. I personaggi a cui si è voluto bene fino a quel momento si materializzano nei loro sorrisi, di sfuggita, ed è come sbirciare tra le pagine e avere la conferma che sì, è tutto vero, è tutto possibile.


BOOKLIST:

a pagina 64 vengono citati alcuni dei libri che erano in camera di Giacomo, accanto a
un grande stereo Philips 75 Watt:

  • Into the Wild” di Jon Krakauer,
  • Don Chisciotte” di Miguel deCervantes,
  • I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift,
  • Siddharta” di Hermann Hesse.

Cristina

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