Una provvisoria diserzione – di Chiara Zucchellini (IoS)

Una provvisoria diserzione
Chiara Zucchellini
Io Scrittore

Una provvisoria diserzione

Chiara Zucchellini

Io Scrittore

Recensione

Roberta lavora come organizzatrice di eventi a Modena. A seguito di una crisi di panico, si accorge che gli ultimi cinque anni sono scivolati via senza che se ne rendesse conto. Decide quindi di licenziarsi
Durante una passeggiata, in mezzo agli scogli, trova una bottiglia e si accorge che contiene qualcosa. Decide così di rivolgersi a Marco, suo ex fidanzato, ora carissimo amico. Marco a sua volta si rivolge ad Alle, un amico di vecchia data, appassionato di storia. Insieme aprono la bottiglia e scoprono così che il contenuto misterioso è una lettera, scritta da un soldato disertore durante la seconda guerra mondiale alla sua innamorata Rosa. Decidono quindi di cercarla per consegnarle la lettera e partono verso il suo paesino, Monte Acuto, a bordo di un vecchio camper. Scoprono in questi giorni di stretto contatto di avere ognuno le proprie crisi e i propri segreti, e attraverso questo viaggio riescono a raccontarsi, sentendosi più vicino uno all’altro. Riescono in questo modo anche ad affrontare alcuni fantasmi del passato, quali la morte di una persona molto cara o il non trovare il proprio ambito di lavoro. Quando finalmente trovano Rosa, la sorpresa è grande. Rosa infatti possiede un dono particolare. All’improvviso il contenuto della lettera perde importanza, ma per i ragazzi è stata fondamentale per avere uno scopo, uscire dalla routine e sentirsi importanti e aiutare qualcuno.  

Una volta licenziata imparai presto a conoscere la routine dei giorni feriali dentro e fuori il mio appartamento.
Senza lasciare che lo scorrere delle ore fosse un problema, imparai a scendere a patti con il lento movimento delle nuvole e del sole. Ogni giorno. Giorno dopo giorno.


Mi è davvero piaciuto. Lo consiglio sinceramente per la storia narrata per niente noiosa o scontata. Tra le righe si nascondono molti insegnamenti di vita, come avere ognuno il proprio scopo per non cadere nella noia della routine quotidiana. Scritto in modo scorrevole, veloce e molto attuale. Parla infatti di ragazzi sopraffatti dagli impegni di lavoro, dal doversi accontentare pur di riuscire a guadagnare qualcosa e dal rendersi conto che, a volte, il tempo ci scorre talmente veloce che non ci rendiamo neanche conto di quello che ci circonda. Proprio lo scopo della lettera e il ritrovare la persona a cui era indirizzata ha salvato i protagonisti, ognuno per motivi diversi, da una crisi interiore.


Il libro si divide molto bene in due parti : la parte che racconta il viaggio dei tre ragazzi ed una parte in cui si narrano le vicende che li hanno portati a conoscersi, perdersi per poi ritrovarsi. Non mancano colpi di scena. Descritto molto bene tanto da avermi fatto vivere ogni emozione ed ogni luogo come se fossi stata lì con loro. Anche se alla fine la lettera non è quello che sembrava, è comunque servita a farli stare di nuovo assieme. Come dice la protagonista: nella vita tutto torna.

Un libro che, pur nella sua leggerezza, invita a qualche riflessione.

Sabrina