Abbecedario della nostalgia – Sveva Donati (Edikit)

Immagina di raccogliere tuoi momenti memorabili, passaggi significativi della tua vita, eventi che ti hanno segnata, nel bene o nel male.

Immagina di raccoglierli in ordine alfabetico e di consegnarli al lettore, sperando nella sua empatia, delicatezza, capacità di comprendere e accogliere.

L’abbecedario della nostalgia è un libro fragile, nel senso che Sveva Donati ci consegna i suoi pensieri più intime, le riflessioni che si fanno e che, in maniera invisibile eppure indelebile, ci segnano.

Tra tutte le immagini che ci consegna in punta di dita, quella hc ami è rimasta più impressa è quella del nonno.

Alla morte della moglie si spegne anche lui.

Nonno, benché in vita, è andato via quel 7 dicembre. La sua pelle è come diventata trasparente, gli occhi un po’ più velati, come se vivesse in attesa di raggiungere la compagna di una vita intera, trincerato dietro una sorta di inaccessibilità.

L’estratto appena citato lo trovato alla lettera F di flanella, per scoprirne la ragione, leggete il libro.

Ci sono anche viaggi, amori, musica, famiglia. Città dal Nord al Sud, da Verona alla Calabria, perché le schegge di felicità, quella felicità che poi ci mancherà per il resto della nostra vita e che continueremo a cercare, si trovano dappertutto, in qualunque situazione, nascoste nei muri, per strada, in uno sguardo, in un silenzio, sospese tra i fiori e nelle strade affollate. In una cassetta come in un concerto. E ogni momento potrebbe essere quello buono per coltivare nuovi ricordi da custodire gelosamente e rievocare al bisogno.

L’abbecedario della nostalgia ci ricorda che le cose belle esistono. Quelle passate non torneranno, spetta a noi costruirne di nuove e disseminarle per tutto il sentiero della nostra vita