“Biking My World” di Nino Scuderi (Casa Editrice Kimerik)

"Biking My World" di Nino Scuderi (Kimerik)
“Biking My World” di Nino Scuderi (Kimerik)

Biking my world è la storia di un uomo, una bici e un viaggio. Quaranta giorni per andare da Padova a Capo Nord, dove finisce l’Europa. In questo diario di viaggio Nino Scuderi riporta ogni emozione, ogni dettaglio che non vuole dimenticare. Lo chiama romanzo di viaggio, giustamente, perché le sue esperienze, una volta impresse su carta, divengono universali, smettono di essere soltanto sue e appartengono all’umanità.

Una sfida con se stesso, per sconfiggere una malattia della pelle, la psoriasi inversa, autoimmune, fortemente legata a stress e alimentazione. Diventa parte integrante della sua vita, Valerya, così la chiama, perché è una costante nella sua vita con cui deve fare i conti. Bicicletta? il medico non la sconsiglia. Così un nuovo progetto, irresistibile, un nuovo viaggio, che per tutti è una follia, diventa la sua nuova ragione di vita.

Eppure il destino sembra mettere i bastoni fra le ruote di continuo: Valerya prima fra tutti gli impedimenti, che esplode rancorosa come non mai. Poi un problema ai denti e allora dentista, estrazioni, altro dolore. Però a fine giugno si parte e il difficile deve ancora venire. Quaranta giorni per attraversare un continente, per incrociare sconosciuti, scoprire quanto possano essere inaspettatamente accoglienti gli svedesi ad esempio, e fare una domanda incredibile che non vi anticipo…

Estratto

Al di là della bellezza del trovare un posto al chiuso o riparato in cui dormire, oltretutto in maniera gratuita, la cosa più bella di Warmshower è l’idea che ne è alla base: la condivisione. La condivisione di storie, di case, di momenti, di racconti,di viaggi. Ciò ha al suo interno un qualcosa di ancora più enorme: siamo tutti figli dello stesso cielo e vale la pena aiutarci l’un l’altro. Senza stare a questionare sui perchè e per cosa, in quanto anche le passioni vanno sostenute. Nonostante tutto l’odio che ci raccontano, in giro c’è un’immensa umanità che aspetta solo che ci decidiamo a vederla. Sotto forma di un divano, di un bicchiere d’acqua o, semplicemente, di un tetto sotto il quale montare la propria tenda, durante una giornata di pioggia.

Anita