Blogtour – Goodbye Jude – Bookabook

BLOGTOUR

Goodbye Jude

di Raffaella Macchi

Bookabook

Ci è stato proposto e volentieri abbiamo accettato di partecipare a questo Blogtour.

Oggi vi parleremo dei luoghi inglesi del romanzo.

Eleonora fa uno scambio casa con Charles, lui va due settimane a casa di lei a Milano, e lei si installa, in quello stesso periodo, nel suo cottage nel Surrey. Da qui farà diverse gite ed escursioni, anche nei mesi successivi. Mentre Charles visiterà l’Italia. Abbiamo deciso di concentrarci sui luoghi in Gran Bretagna, ché sono già abbastanza 😉 E, soprattutto, per quel che ci riguarda, meno conosciuti.

Siete pronti?

Allora iniziamo!

La nostra base è il cottage nel Surrey. Non sappiamo esattamente dove, ma questa è una cartina della regione.

E questo il cottage che ha ispirato il film “l’amore non va in vacanza

Da qui (per modo di dire, perché non sappiamo esattamente dove si trovi il cottage, in quale paesino) in un paio d’ore si può raggiungere il roseto di David Austin.

Le sue rose sono ormai famose in tutto il mondo. Dal 1950 coltiva decine e decine di rose. Più che un coltivatore, è un ibridatore, ossia un creatore di nuove specie di rose, nate dall’incrocio di più varietà.

Rosa Lichfield Angel

Alcune delle sue rose possono resistere al clima italiano bene quanto a quello inglese.

Se volete farvi un giro con più calma, questo è il sito: https://www.rose.it/david-austin

Sembra di sentirne il profumo, vero?

Adesso, dopo esserci riempiti gli occhi e il naso di bellezze della natura, andiamo a Chawton, a visitare la dimora di Jane Austen. È un piccolo borgo con poche centinaia di anime, la cui unica attrattiva è la casa dove l’autrice ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Si può visitare la casa e vedere il tavolino a cui sedeva per comporre le sue opere. La visita è breve e si può passeggiare per il parco e per il paese. Facilmente raggiungibile da Londra, è tappa obbligata per gli amanti della Austen e dei suoi libri. Anche se per poco, pare che la visita permetta realmente di rivivere le atmosfere del periodo della scrittrice, e posare gli occhi sul panorama che tanto l’ha ispirata e che si ritrova in tutti i suoi libri, fa sentire il lettore più vicino ai protagonisti di cui la Austen ci parla.

Dicevamo che è facilmente raggiungibile da Londra. Ecco. Adesso fermatevi un momento in città. Fatevi i vostri giri, nella capitale di cose da vedere ce ne sono a iosa. Ma poi, se volete ricalcare i passi di Eleonora, dirigetevi alla National Portrait Gallery. 

Ci siete? Ecco, non so dirvi precisamente in quale sala, ma qui troverete due foto che ritraggono Jude Law. Una è uno scatto di un fotografo italiano, Paolo Roversi. Sì, proprio questa. Se volete vedere l’altra vi invito ad andare direttamente a Londra. Oppure visitare il sito della NPG 😉

La Gallery conta più di 200 mila foto e ritratti dal 1500 a oggi. Ci sono esposizioni temporanee, eventi, incontri musicali e tanto altro. Se fossimo tutte come Eleonora, ci basterebbe questa foto per sentirci ripagate della fatica, ma già che ci siamo, forse, conviene farsi un giro per le sale.

Restiamo nella City e andiamo a visitare Kew Gardens,con più di 50 mila piante. Conviene controllare giorni e orari di apertura, perché è aperto solo da lunedì a giovedì e fino alle 18. Anche in questo spazio  vengono organizzate rassegne, convegni, visite guidate, incontri a tema e tanto altro. In questo periodo, per esempio, c’è una mostra temporanea di Dale Chihuly, artista che riproduce la natura con il opere di vetro.

E ora ci spostiamo da tutt’altra parte dell’isola. Lasciamo nuovamente la città con il suo traffico e le sue mille attrazioni, e immergiamoci nella natura.

Partiamo per la Cornovaglia, più precisamente direzione High Cliff, con le sue scogliere a picco. Facciamo tappa qui perché saremo ospitati in un altro cottage tipico. Le scogliere sono impressionanti.

E poi, con calma, andiamo a visitare il castello di Tintagel.

Il castello fu costruito nel XIII secolo, sulle rovine di un monastero del VI secolo. Il luogo pare in qualche modo collegato alla leggenda di Re Artù. Goffredo di Monmouth nel XII secolo, indicò Tintagel come luogo del concepimento di Artù: racconta infatti la storia secondo Uther Pendragon, con l’aiuto di Merlino, assume le sembianze del duca di Cornovaglia, Gorlois, giacendo così con sua moglie Igraine, concependo Artù. La leggenda non trova però riscontro, dato che è appurato che l’edificio dove sarebbe nato o vissuto Re Artù è sorto evidentemente vari secoli dopo. (wikipedia)

Prima di tornare al cottage, visitiamo i Giardini Perduti di Heligan, a pochi minuti dal castello.

Heligan, dimora della famiglia Tremayne per oltre 400 anni, è una delle tenute più misteriose dell’Inghilterra. Alla fine del XIX secolo, i suoi 400 ettari raggiunsero lo zenit, ma solo pochi anni dopo, i rovi e l’edera stavano già stendendo un manto verde su questa ‘Bella Addormentata’. Dopo decenni di trascuratezza, il devastante uragano del 1990 stava quasi per far diventare i Giardini Perduti di Heligan una nota a piè pagina dei libri di storia.Invece gli eventi si allearono per restituirceli e la storia romanzesca della loro decadenza prese a far parte del nostro immaginario. La nostra scoperta di una minuscola  stanza, scavata sotto le macerie nell’angolo di uno dei giardini murati, stava per svelare il segreto della loro decadenza. Una scritta incisa sulle mura di pietra in una calligrafia leggibile e semplice, diceva: “Non venite qui per dormire  o  riposare”, con i nomi di coloro che vi avevano lavorato riportati  sotto la data: agosto 1914. Fummo fulminati dalla magnifica ossessione di riportare in vita in tutti i sensi quelli che una volta erano stati dei gloriosi giardini e di raccontare, per la prima volta, non favole di signori e damigelle ma della gente ‘normale’ che aveva reso grandi questi giardini prima di partire per la Grande Guerra.

Abbiamo quasi terminato il nostro giro.

Ci dirigiamo  verso l’isola di Skye, in Scozia.

L’isola di Skye, il cui nome deriva dal termine norreno che significa “isola delle nuvole”rispecchi in pieno quelle che sono le caratteristiche della Scozia: paesaggi mozzafiato, spesso immersi nelle brume del nord ma che, quando il tempo è bello, si manifestano in tutta la loro grandiosità. (cit.)

Possiamo visitare Eilean Donan e gustare del buon whiskey. Qui ne distillano diversi: Eleonora ci consiglia il Talisker.

Ed eccoci alla nostra ultima tappa: il faro di Neist Point. Lo avrete già visto mille volte in foto.

Il faro di Neist Point, progettato da David Alan Stevenson, fu illuminato per la prima volta il 1 ° novembre 1909. Una funivia aerea è utilizzata per rifornire il faro e le case. Dal 1990, il faro è stato gestito a distanza dal quartier generale del Northern Lighthouse Board di Edimburgo.

Adesso il faro è abbandonato. L’accensione e spegnimento sono automatizzati e pare che al faro non sia stato riservato nessun riguardo. Immondizia e sporcizia sono tutt’intorno, non c’è manutenzione, niente. Eppure è l’attrattiva maggiore della zona. Vi consiglio di leggere questo articolo se volete farvi un’idea dell’Isola di Skye e vedere foto spettacolari.

Il nostro giro sulle tracce di Eleonora è terminato. Ho cercato di essere sintetica, ma dare un’idea di tutto. Lei ha avuto molto più tempo a disposizione di noi, ma spero che la breve visita vi sia piaciuta. Io ho scoperto un sacco di luoghi che non conoscevo e che, prima o poi, forse, visiterò. Però d’estate, che d’inverno, da quelle parti, fa piuttosto freddino!

Daniela