Conosci te stesso – Dalai Lama (Mondadori) da scrivere

Conosci te stesso

di Tenzin Gyatso (Dalai Lama)

Mondadori

Dal sito dell’editore

Ognuno di noi possiede gli strumenti per ottenere la felicità e vivere
un’esistenza significativa, e il modo per conquistare tale obiettivo
è la conoscenza di sé: ignorare la nostra vera natura equivale
a restare imprigionati in una concezione fuorviante ed esagerata
del nostro io, degli altri, degli eventi esterni e delle cose materiali.
In Conosci te stesso il Dalai Lama illustra come allontanarsi da
una percezione distorta del corpo e della mente e liberarsi così
dall’errore e dalla sofferenza, per giungere a considerare il mondo
in una prospettiva più realistica e fondata sull’amore. Attingendo al
pensiero buddhista e proponendo una serie di esercizi graduali, ci
prende per mano e ci aiuta a sviluppare la capacità di distinguere
fra come appariamo a noi stessi e come siamo davvero e, quindi, ad
abbandonare idee e presupposti illusori. Tramite la concentrazione
meditativa, impareremo a mettere l’intuizione al servizio dell’amore
e l’amore al servizio dell’intuizione, raggiungendo lo stadio supremo
dell’illuminazione, tesa alla compassione e al bene altrui.

Recensione

È da un po’ che volevo parlare di un libro sul Buddismo, perché è parte integrante della mia vita, ma con tutti i libri che riceviamo, di nuovi, sul Buddismo, non ne ho.

E allora ho deciso di parlare di uno dei testi per me fondamentali; ne ho diversi che considero tali, e a seconda dell’umore o della necessità ne scelgo uno.

Il titolo è Conosci te stesso, anche se io l’ho letto la prima volta in francese (ho ancora entrambe le versioni) il cui titolo è L’univers dans un atome. Un po’ diverso, comunica immagini differenti, anche concetti differenti: in italiano suggerisce un’approfondita conoscenza di sé, in francese che tutto ciò che possiamo/dobbiamo conoscere, è compreso in un atomo. Conoscere l’atomo per conoscere l’universo. Mi sembra anche che suggeriscano punti di partenza un po’ diversi: uno parte da se stessi, l’altro dall’esterno. In realtà il contenuto del libro è, ovviamente, identico. E forse, per una volta, è più pertinente quello italiano.

“Quando sai esattamente com’è davvero l’«io», potrai capire tutti i fenomeni interni ed esterni usando la stessa logica.” (pag.88)

Quindi partire dall’Io, dall’interno, per poi procedere verso l’esterno. Questo non per una questione di antropocentrismo, ma molto semplicemente perché è il punto di partenza, ed è forse la cosa più difficile. Vedere e accettare che l’«io» in realtà non esiste, non come lo immaginiamo e rappresentiamo noi.

Il libro si compone di brevi capitoli in cui viene spiegata la filosofia buddista, beh, non tutta, solo l’inizio, l’abc, i primi approcci. Procede con calma: ogni capitolo termina con esercizi di meditazione da fare.

Vi avverto: sembrano tutti facili, facilissimi. Li leggi e dici: e che ci vuole? Davvero è tutto qua? Ma allora pure io posso essere buddista in una settimana! Eh, certo, come no! Iniziate a farli. Anche perché, cosa fondamentale se si vuole perseguire questa strada, meditazione non significa fermarsi a riflettere sopra qualcosa, o qualunque altra definizione voi diate. Meditazione, in sanscrito, significa familiarizzazione. Meditare su un concetto, vuol dire familiarizzare, prendere confidenza, far diventare proprio quel modo di vedere e di pensare. Quindi meditare sull’insussistenza intrinseca dell’io, non vuole dire capire razionalmente quello che ci dice il Buddha, bensì comprenderlo a fondo, averlo come pensiero di base del nostro agire, introiettarlo, metabolizzarlo, farlo proprio. Significa, di fatto, cambiare atteggiamento e reazioni a ciò che succede, cambiare prospettiva. Non è un esercizio mentale, di comprensione, di intelligenza, è un cammino, un percorso per liberarsi dalle catene dell’ignoranza (in senso buddista), per migliorarsi e per vivere meglio.

E, prima che me lo chiediate o magari non me lo chiedereste mai, io no, io ancora non ci sono riuscita. Ho grosse difficoltà a staccarmi dal mio «io» come ho imparato a considerarlo e immaginarlo, E quando ci riesco, quasi quasi mi spavento e torno indietro. È lunga, molto, la strada verso la consapevolezza.

Daniela