“Il Corpo in questione” di Costanza Jesurum per Ponte alle Grazie

Questo libro è un saggio sul corpo a tutto tondo. Affronta tematiche delicate e importantissime andando oltre gli stereotipi e i pregiudizi, definendo la fragilità di un sistema che non sa bilanciare la questione femminile: si parla di sesso, psicanalisi, prostituzione, gravidanza, perversioni e fecondazione artificiale ma anche di molto altro. Le pagine scivolano via fra un sorriso per un accostamento inaspettato e per l’amarezza di una constatazione già fin troppo evidente.

Si parte dal corpo come unico capitale per passare all’Ottocento e al Novecento in cui il nuovo capitale diventa la famiglia. La donna procrea e adempie così alla sua funzione, il proseguimento della specie. Il corpo come casa, dice il titolo del capitolo, il corpo come casa è la riflessione proposta: “I comportamenti esaminati dalla psicologia cambiano con i contesti culturali in cui si inscrivono e ciò avviene in particolare per quel che concerne il corpo e l’uso del corpo”

Con la psicanalisi poi si è passato a categorizzare il femminile sotto l’etichetta dell’isteria, che in tempi più recenti è diventato il disturbo psicosomatico. Ma in risposta alla teoria dell’invidia del pene di Freud “nel 1922 ebbe a dire la pionieristica analista inglese Karen Horney: possibile che la metà della razza umana sia scontenta dei propri genitali?” .

Poi venne Lacan, il femminismo e la rivoluzione digitale, la nuova pornografia e la moderna prostituzione, questo saggio indaga ogni aspetto, evidente o recondito, del corpo della donna che in un modo o nell’altro è al centro di ogni epoca. E non potrà mai dirsi risolto.

La scrittura agile e diretta talvolta sconvolge ma è l’unica possibile per affrontare un argomento così spinoso, per raccontare e attraversare secoli di storia della donna senza annoiare ma anzi mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore con un aneddoto o una battuta.

Questo saggio è adatto a qualunque tipo di lettore, sebbene presenti tecnicismi, non preclude la lettura a chiunque voglia approfondire l’argomento ma anzi accoglie e accompagna la curiosità di indagare e sapere che dovrebbe appartenere a ogni uomo prima che a ogni donna.

Entrambi hanno molto da imparare da queste pagine che approfondiscono ciò di cui tutti parlano spesso senza averne contezza.

Incipit:

“Per molti secoli la maggior parte delle persone ha posseduto un solo capitale e quel capitale era il proprio corpo. Con il corpo si facevano i bambini, con il corpo ci si spostava da un luogo all’altro, con il corpo si lavorava. Il corpo resisteva e il corpo offriva servizi”