“La metà di niente” di Catherine Dunne (Guanda)

Adoro le challenge di lettura perché mi spingono verso lidi che non immagino. Dovevo soddisfare un task che mi avrebbe portata in Irlanda, ed eccolo lì, l’audiolibro de “La metà di niente” di Catherine Dunne a salvarmi su Audible. E a farmi scoprire un’autrice molto fine.

Il romanzo è del 1997; in Italia è stato pubblicato da Guanda nel 1998 e oggi è disponibile con Tea Libri e audiolibri Salani.

Cos’è “La metà di niente”

Siamo in Irlanda. Un bel lunedì mattina di inizio aprile, Rose viene lasciata dal marito. Occorre diverso tempo per accusare il contraccolpo, ma nel frattempo è chiaro che si entra in un gorgo di sensi di colpa che investe tutti, dall’ex moglie al più giovane dei figli.

Una delle cose difficili è avviare una vita completamente nuova, visto anche che Rose si è sempre occupata della casa, dei figli e del lavoro del marito. L’importante è ricordare sempre che, come viene ribadito verso la fine, non è prevista “nessuna medaglia per chi se l’è cavata da solo”.

Punti di forza

Mi è piaciuto molto com’è narrato “La metà di niente”, soprattutto la prima metà. Una persona che viene lasciata (con i figli a carico) si trova di fronte a un mondo completamente nuovo: una nuova creazione. Il titolo originale è infatti “In the beginning”, “in principio”. La scansione in “primo giorno”, “secondo giorno” dà un tono solenne a una storia che altrimenti rischierebbe di odorare di stantìo. La trama infatti è a rischio cliché, ma l’attenzione che si dà al mondo interiore di Rose la arricchisce.

Ho apprezzato davvero molto la delicatezza con cui Catherine Dunne tratta i suoi personaggi, e anche se verrebbe voglia di insultare tantissimo quello maschile lei riesce a fare in modo che lui si commenti da sé, senza essere intrusiva.

“Aveva provato una rabbia immensa, perché tutto andava avanti lo stesso, insensibilmente, come se nulla fosse cambiato. (…) Nel bel mezzo di tutto l’orrore, dell’inimmaginabile, qualcuno da qualche parte preparava il pasto serale, anche se il mondo si era appena spostato sul proprio asse”

Le pagine scorrono veloci, perché la resurrezione di Rose è un po’ anche la nostra, e non possiamo che fare il tifo per lei.

Però, però, però…

Attenzione, in questo libro ci sono almeno due linee temporali e più di una prospettiva: questo potrebbe confondere i meno attenti, ma devo dire che non è così complicato. Si viaggia con lo stile a favore, perché lo stile è semplice.

Ho trovato in Catherine Dunne una voce disarmata e disarmante, pulita. Leggerò sicuramente altri suoi libri!

Cristina Mosca