“La Voce Dentro” di Frances Leviston (NNE)

“La Voce Dentro” di Frances Leviston (NNE)

Claire è il filo conduttore di questa raccolta. Claire è il perno, la protagonista di dieci racconti diversi fra loro. Dieci protagoniste con lo stesso nome per dieci vite, dieci mondi che Leviston esplora con chirurgica precisione.

Claire numero uno è una giornalista che sostituisce il mezzobusto titolare che è impegnata a partorire e scopre quanto difficile sia moderare un dibattito cercando di mantenersi imparziale.

La Claire numero due è una figlia che decide di creare un abito per il matrimonio della odiosa cugina, la numero tre è alle prese con una madre anziana che deve abbandonare per lavoro.

Queste sono solo le prime tre, ma non è solo questo.

Come ogni esistenza che si trascina nella quotidianità, a guardarla da fuori senza alcun dettaglio fuori posto, le tante vite delle varie Claire ci appaiono, a un primo sguardo superficiale, senza alcun merito, eppure…

Eppure ognuna delle nostre vite sembra poco sensazionale a raccontarla.

Ognuna di loro vive una vita ordinaria, apparentemente, ma è da una crepa che intuiamo la frattura profonda, la tristezza e la fatica di nascondere al resto del mondo le proprie fragilità.

In poche pagine Leviston riesce a mostrarci la vita di ogni Claire con tutte le sue contraddizioni.

Come in un puzzle ogni vita è un tassello, come uno specchio in frantumi, riallineando le schegge si ricompone un ritratto, la Claire che racchiude in sè tutti gli aspetti di questa protagonista.

Basta uno sguardo, una piega sulla fronte o su un sorriso che si spegne per restituirci l’amarezza di un’intera esistenza. La stanchezza, l’insofferenza, l’apatia traspaiono dai gesti, dalle parole a volte, dai rapporti.

Ci sono le madri, che non comprendono, ci sono gli altri che ruotano attorno alla vita di Claire e, benché siano soltanto comparse appena accennate, influenzano le sue scelte, modificando il corso degli eventi.

La vita delle diverse Claire è tutto sommato lo specchio delle nostre vite, delle esistenze che sfioriamo e senza rendercene conto modifichiamo con un gesto o una parola.

Delicata e incisiva, questa raccolta tiene compagnia spingendo ad una profonda analisi di se stessi.

Incipit

La prima squadra è una cerimonia di premiazione a King’s Cross, la conduttrice è al Portland Hospital per sofferenza fetale. Per Claire, questa è la grande occasione. Si posiziona e il sibilo del canale aperto le riempie la testa.

«Sessanta secondi».

Le punte dei capelli spruzzate di lacca scintillano e vibrano ai margini del suo campo visivo. Un pennello morbido le accarezza il naso, una spazzola adesiva i baveri della giacca. Dagli auricolari le arriva la fine degli spot, Maybelline e Dolmio, e poi il trailer di un film drammatico in costume, finché interviene la voce dell’annunciatore: «E ora, in insieme di…».

«Dieci secondi e siamo in onda. Ottone. Sette».

Ha le mani freddo, i piedi su un altro. Guarda sicura il gobbo e legge: «buonasera da claire ashby.