“Sprinters” – di Lola Larra (Edicola Ediciones)

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“Sprinters” di Lola Larra (Edicola 2021)

A marzo 2021 è arrivato in Italia “Sprinters. Una storia di colonia Dignidad” di Lola Larra, con illustrazioni di Rodrigo Elgueta e traduzione di Marta Rota Núñez per Edicola Ediciones. È un romanzo-documentario scritto nel 2016, che ricostruisce alcuni degli abusi e deii soprusi avvenuti sotto la dittatura Pinochet.

Punto di debolezza

Una volta ho sentito Sandro Veronesi spiegare che per il suo “Il colibrì” ha scelto una tecnica destrutturante che permettesse di “distribuire” la carica di dolore che il lettore era destinato a ricevere. Ho capito solo in un secondo momento che anche Lola Larra aveva scelto la stessa strada, perché per il suo lavoro ha scelto ben quattro filoni, che corrono paralleli e abbastanza slegati gli uni dagli altri.

“Sprinters” alterna quindi: narrazione in prima persona, narrazione in terza persona, storyboard della sceneggiatura (a cui la prima voce narrante sta lavorando) e testimonianze vere, distinte da un font che richiamano il Courier.

L’effetto straniante di queste tecniche può contribuire a smaltire l’impatto emotivo dei contenuti, ma allo stesso tempo rischiano di spezzare il filo del discorso, che già prevede molti personaggi, così spesso da generare confusione.

«Io non ho visto niente di tutto ciò dice»

«A quale versione crede?»

«E lei, quale crede sia vera?»

Ho provato a leggerlo in un ordine non convenzionale come se fosse un romanzo ergodico e ho scelto di andare per filoni. Ho seguito prima la sceneggiatura, poi le testimonianze e infine mi sono dedicata alla parte narrativa. Probabilmente per difendermi dalla bassezza umana che veniva raccontata, ho preferito assecondare un mio schema mentale più rassicurante. Credo che questa destrutturazione mi abbia aiutato ugualmente ad assimilare il tema, obiettivo che aveva anche l’autrice.

Però, però, però…

La parte narrativa in “Sprinters” è scritta (e tradotta) molto bene. Ho apprezzato la delicatezza con cui Lola Larra affronta l’orrore dei referti medici e la reticenza delle persone che hanno vissuto in quel periodo.

“(…) siamo incapaci di smettere di far il nostro lavoro, siamo programmati per fare quello che dobbiamo, quello che ci hanno detto che dobbiamo fare. Perfino adesso, che sono passati degli anni, continuiamo a rispondere come automi: obbedire, lavorare, finire le cose, non violare le regole, confessare la verità, e di conseguenza anche diffidare, sospettare, temere…”

Da sola non avrei comprato questo libro, perché il genere documentaristico non è tra i miei preferiti, specie se è riferito a situazioni crude. Tuttavia ho seguito il gruppo di lettura della libreria On the road di Montesilvano (Pescara) perché mi portava in un Paese che letterariamente frequento poco. Alla fine sono stata contenta della mia scelta. Ci sono amore e sofferenza nelle ricerche e nelle interviste che Lola Larra ha condotto per dieci anni e il lettore lo percepisce completamente. Attualmente un vasto materiale è raccolto su www.sprintersnovela.com .

Cristina Mosca