E se le storie che conosciamo si fossero svolte in maniera diversa da come ce le hanno sempre raccontate?
Maura Gancitano e Andrea Colamedici in questo meraviglioso saggio ci mostrano eroine del presente e del passato da una prospettiva diversa.
E non lo fanno per il gusto di rivisitare miti e leggende, lo fanno per ridimensionare e definire alcune difficoltà che noi donne viviamo da sempre.
Una avvertenza è d’obbligo: se noi donne siamo spesso arrabbiate, ci sentiamo frustrate, insoddisfatte e non riusciamo a dire il perché, se sentiamo dentro le viscere un’ingiustizia perpetrata ai danni di un’altra donna, un sopruso o una violenza, e non riusciamo a giustificarne la veemenza e la violenza, ecco, questo probabilmente è perché nei secoli, nei millenni questi soprusi si sono accumulati, moltiplicati. E ormai li abbiamo incisi dentro di noi.
Però…
ed è questo che amo perché corrisponde alla direzione che sto cercando di dare alla mia vita,
restare nella contrapposizione non fa latro che esacerbare il conflitto. È necessario capire le origini di tale sofferenza, darle un nome, ma poi ragionare in maniera più completa e complessa, al di là della dualità.
Solo in questo modo si potrà andare oltre, evitando la trappola del conflitto.
Il problema senza nome è un problema reale, tangibile. Vi rimando all’ascolto dell’audiolibro o alla lettura del libro per conoscerlo meglio.
Io ribadisco il mio amore per la Malefica di Magnificient e ammetto di aver scoperto una mEdea nuova, in cui mi riconosco molto.
“Liberati della brava bambina”
@tlon.it
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