Lungomare Nostalgia – di Andrea Malabaila ( Edizioni Spartaco)

Tra ricordi e dolore, cose promesse e non fatte, Andrea Malabaila ci racconta di suo nonno e del loro rapporto.

Andrea si è fatto carico di un progetto comune, ora che il nonno non c’è più, e lo fa con la dolcezza e la lievità di chi ama veramente ciò che racconta.

Di chi fa uno sforzo per consegnarlo in mani sconosciute, cercando di raccontare tutto senza stravolgere e al tempo stesso proteggendolo.

Si avverte tutto l’amore dell’autore per il nonno e per le persone che compaiono nel libro.

A volte è come se non volesse buttarle in pasto al pubblico, ne accenna, non può tenerle fuori dal racconto, ma le lascia in disparte, per non disturbare.

Si sente, nelle parole scritte, tutto il riserbo e l’attenzione all’altro.

Conosco poco Andrea, conosco meglio sua moglie e comunque solo per esserci scambiate qualche mail e messaggi e perché la seguo sui social. Ammetto che sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa lettura

La cura delle parole è pari all’amore per la storia che racconta e la nostalgia, di cui tutto il libro è pervaso, non è mai “troppa”, non cade mai nell’autocompiacimento o nella ricerca della compassione.

È come se la sua storia fosse la storia di tutte quelle persone che hanno perso una persona con cui avevano un legame particolare.

Non mi sento davvero di raccontare nulla del libro in sé, perché non renderei giustizia alla perfetta calibrazione di ogni singola virgola, scelta della parola e della frase, del gusto di leggere.

Ammetto che sono i rari i casi in cui alla piacevolezza della storia si accompagna una piacevolezza delle parole, come se le assaggiassi. Questo è il caso.

E no, anche se oggi è il giorno di #mercoledìpsycho qui non ci sono assassini, trame avvincenti e colpi di scena.

Ci sono persone “normali” che fanno cose “normali” e che vivono sentimenti “normali”.

E non è forse proprio questa la straordinarietà delle storie belle? Che ti parlano anche se non parlano di te?

Un libro in cui la morte dà vita a qualcosa di nuovo, in cui l’assenza si trasforma in presenza diversa (fil rouge delle mie ultime letture)

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea, faccio i complimenti all’autore e saluto sua moglie Carlotta, che sono certa lo abbia sostenuto in questa impresa con la sua consueta ironia e sensibilità.