“Mary Poppins” – di Pamela Lyndon Travers (Bur)

“Mary Poppins”, di P. L. Travers (Bur ragazzi 2018)

“Mary Poppins” è il primo della serie di romanzi di Pamela Lyndon Travers dedicata alla bambinaia magica, resa celebre da Walt Disney del 1964. Il suo esordio risale al 1934 e fu seguito a ruota da “Mary Poppins ritorna” e, dopo qualche anno, “Mary Poppins apre la porta”. Esistono altri cinque romanzi che hanno Mary Poppins come protagonista, ambientati in qualcuna delle tre visite.

La mia edizione del primo libro è tradotta da Marta Barone per la Bur ragazzi (2018) e presenta le illustrazioni di Mary Shepard del 1936.

La trama è nota a tutti: la protagonista di questa serie di episodi è una bambinaia, tanto acida quanto magica, che atterra al numero 17 di viale dei Ciliegi a Londa per assistere la famiglia Banks “finché non cambia il vento”.

Punti di forza

La cosa più importante da fare quando si legge questo libro è cercare di togliersi dalla testa il film. Se alcune scene sono state riprese quasi fedelmente, come il primo impatto con la borsa di tappeto o lo sciroppo che cambia colore in base al destinatario, altre non sono state prese in considerazione ma sono altrettanto deliziose.

“Mary Poppins arricciò il naso con superiorità.

“Non sapete” disse, con aria di compatimento, “che ciascuno ha il proprio Paese delle fiabe?”

È stato negli occhi sgranati di mio figlio di cinque anni che non conosceva ancora il film, che ho visto la potenza della fantasia della Travers. Nel periodo in cui lo abbiamo letto le sue ultime parole prima di addormentarsi erano “Chissà come ha fatto a risalire la ringhiera”, o un affascinato “Ha attaccato le stelle in cielo con la colla”. Attraverso la sua meraviglia, che non mi aspettavo, ho compreso la forza di questa storia, cioè la sua carica d’immaginazione.

Però, però, però…

Che antipatica, questa donna! Abituati ad amare lo sguardo luminoso di Julie Andrews, e memori della canzoncina che tutto vuole edulcorare pur di poterlo mandare giù, ci resta molto difficile affrontare la protagonista originale.

Misteriosa e un bel po’ acida per qualche residuo vittoriano, non fa altro che impartire ordini e schivare qualsiasi cosa assomigli a una dimostrazione di affetto.

“Ora, per le referenze…” proseguì Mrs Banks.

“Oh, io di regola non do mai referenze” disse l’altra con fermezza. (…) “Un’idea molto antiquata, a mio giudizio.” rispose la voce brusca “Molto antiquata. Piuttosto fuori moda, direi”

Questa serie di libri resta un classico che i bambini dovrebbero conoscere prima ancora dell’adattamento cinematografico.

Cristina Mosca