Medusa – di Martine Desjardins (Alter Ego)

Medusa – Martine Desjardins – Alter Ego Edizioni – Trad. Ornella Tajani

Bellissimo! 🥰

Lo dico subito, così, tu che leggi, già sai che leggerai una recensione positiva, molto positiva. 😁

Un giorno mi unirò anch’io alle meduse. Ma, intanto, la vita mi chiama e scoprirò dove mi porterà la corrente

Mentre leggevo 📖 ero troppo presa e affascinata per pensare di appuntarmi mentalmente ciò che mi colpiva, cosicché adesso, chiuso il libro, non ho dei punti prestabiliti che voglio affrontare. Andrò a braccio. 😁

💫 Questa non è una rivisitazione del mito di Medusa, è una Medusa moderna, anche se l’ambientazione non è definita: ci sono cavalli e macchine, una città appena fuori da un bosco e con un porto e porte con batacchi a forma di medusa.

🔥 Medusa è nata così: da sempre sua madre non la vuol guardare negli occhi, le dà sempre la schiena, le lascia la frangia lunga, a coprirne lo sguardo. Le sorelle la prendono in giro, lei può uscire solo quando piove così tanto che per strada non c’è nessuno che possa incrociare le sue Vergogne. 🤬

💫 Chiama i suoi occhi 👁 in tutti i modi possibili e immaginabili, e anche quelli inimmaginabili.

Sue fedeli compagne di vita sono il senso di colpa per essere nata sbagliata e la vergogna. 🥺

Lei è nata sbagliata, i suoi occhi sono un abominio, nessuno può guardarli.

🔥 Rinchiusa in una specie di collegio, che è in realtà un luogo abominevole dove vengono rinchiuse altre ragazze nate con deformazioni e a cui non viene data nessuna istruzione né svago, non vengono educate in nessun modo, se non all’obbedienza e a subire. Lì vengono sottoposte alle peggiori torture, che non vengono nemmeno classificate come torture, ma come giochi. E ci si stupisce che non vogliano giocare!

💝 Medusa scoprirà di avere dei poteri, ne abuserà per vendicarsi, per ritagliarsi il suo spazio, per affermare la sua personalità, ma sembra destinata a perdere. Unica salvezza pare essere la violenza.

💫 In questo libro vittime sono queste donne deformi, costrette a subire violenza di ogni genere. Talmente poco abituate a essere considerate, che ogni minima attenzione, anche se violenta, viene accolta come una gentilezza di cui essere grate e fiere, da accogliere e a cui non opporsi. E il pensiero non può che correre alle migliaia di donne convinte di non meritare una sana attenzione, amore, affetto, che hanno imparato a confondere la brutalità e la violenza con l’amore, convinte che qualunque dimostrazione di interesse (anche solo scambiarti per un punchingball ball) sia affetto, magari travestito.Si sentono così indegne, si amano talmente poco, così abituate a vergognarsi di se stesse, a sentirsi inferiori e deformi, che non vedono la deformità altrui, la bruttezza e mancanza di amore altrui.

E gli uomini presenti nel libro sembrano non accorgersi del male e del dolore che procurano, non solo fisico. Non le vedono come persone, per loro sono giocattoli alla loro mercé, con cui fare ciò più li aggrada.

🔥 Una triste metafora di quanto ancora troppo spesso avviene (non solo contro le donne, eh!). In questo libro le ragazze vengono tenute al giogo da uomini di successo succubi dei loro desideri e della loro incapacità di essere umani. Anche la Direttrice non è certo meglio, è lei che sacrifica le giovani vittime in nome di… di che cosa? Per un po’ di considerazione da parte di persone schifose.

🐉 Ma Medusa non è nata per essere sottomessa, per vivere alle dipendenze di qualcun altro, non è nata per subire. Grazie a una sua compagna scopre di non dover per forza stare lì, di non doversi piegare a ciò che chiedono senza ambire ad altro. Utilizzerà i suoi talenti a suo vantaggio. E farà più di un incontro decisivo, ognuno dei quali la porterà un po’ più vicina a conoscere se stessa e la sua vera essenza. A ciò che può e vuole diventare.🎯

‼️ 👉🏻 E quando lo capisce? Quando finalmente si guarda allo specchio.

Per tutta la vita ha evitato le superfici riflettenti, non voleva vedersi com’era, a un certo punto lo fa e si vede. Quanta bellezza e potenza c’è in questa metafora?

🔥 Un libro che ci grida che non dobbiamo vergognarci di chi siamo, di come siamo, nemmeno di godere del sesso, uno dei più bei doni della natura, e che dovremmo essere orgogliose delle nostre capacità, del nostro essere, dei nostri talenti. Talenti inclinazioni che invece nascondiamo per vergogna, perché ci hanno sempre insegnato a essere quello che gli altri volevano, ma noi siamo come siamo: né giuste né sbagliate. Accogliere i nostri doni e usarli per stare meglio noi e fare stare meglio gli altri, è la cosa migliore che possiamo fare.

💫 Non siamo il gioco di nessuno, non dobbiamo elemosinare l’attenzione di nessuno. Se non ce la danno, ce la prendiamo da qualche altra parte o tra di noi. Nessuno dovrebbe rinchiuderci e noi abbiamo diritto a uscire dalle gabbie e vivere e godere della nostra vita.

Essere donna non è un abominio, come hanno fatto credere a Medusa, non è una colpa né una vergogna, essere Donna è un dono, spetta a noi usarlo nel modo migliore. 💝

Vorrei spendere anche due parole per la ricchezza della lingua, che si dipana, attorciglia, scivola, inventa, prende, riporta, delinea… una meraviglia! 😍

❤️ Grazie a Martine Desjardins per questo romanzo bellissimo e alla casa editrice Alter Ego per averlo portato in Italia. Grazie a Ornella Tajani per la traduzione.❤️