Storia di un supereroe gentile – di Rhys Thomas (Sperling & Kupfer)

Storia di un supereroe gentile
di Rhys Thomas
traduzione di Federica e Stefania Merani
Sperling & Kupfer

Recensione

Samson Holloway, detto Sam, ha 26 anni, un impiego fisso e sicuro, una bella casa pulita, ordinata e confortevole, e una routine che gli dà conforto e sicurezza.

Tre sere a settimana si trasforma nel Fantasma, un improbabile supereroe senza poteri, ma gentile. Cerca di prevenire il crimine (piccoli crimini) e di aiutare il prossimo.

La sua vita però non è soddisfacente come vuol far credere; c’è un vuoto incolmabile che lui cerca di ignorare e di cui non parla mai, lo riempie circondandosi di illusorie sicurezze. Tutto è organizzato nella sua vita, il disordine lo agita.

Sam ha 26 anni, ma è imbranato e goffo con le ragazze come se ne avesse ancora 16.

Doveva fare bella figura, il che significava non parlare troppo.

Conosce Sarah e non gli sembra vero che lei abbia voglia di uscire con lui, che lo cerchi, che gli invii sms. Insomma, è una situazione talmente strana e nuova, che manda tutto a monte. Ripetutamente.

Quando ho iniziato questo libro pensavo di aver davanti una storia per ragazzi, e invece si è rivelato un libro sulla difficoltà di superare certi traumi e di essere se stessi. Sam si trasforma in supereroe, nell’illusione di poter migliorare il mondo e magari, perché no?, salvare qualcuno. Il farlo lo fa stare bene, si sente meglio, è qualcosa a cui non riesce a rinunciare, anche quando le cose vanno male. Dovrebbe affrontare i propri demoni, ma chi ne ha voglia? Come superare il trauma di aver perso le persone care nel corso di una telefonata di pochi secondi?

Seguiamo le sue vicende di giorno e di notte, speriamo sempre che ce la faccia e, come lui, lo crediamo invincibile. Basta davvero indossare una maschera e un costume fai-da-te per essere una persona diversa? Suo padre glielo ha sempre detto: non esistono i supereroi, però esistono le persone gentili.

E lui gentile lo è, anche quando si traveste da Fantasma e riprende un ragazzino che importuna una signora alla fermata dell’autobus. Dopo un scontro surreale, Sam gli dà un consiglio.

Vuoi sapere il segreto per ottenere quello che vuoi? Devi leggere per trenta minuti al giorno. Non importa cosa. Però devi farlo. Niente musica, niente tivù, niente telefono. Leggi per trenta minuti. Poi trascorri i cinque minuti successivi a ripensare a già che hai letto e se non ti ricordi qualcosa, lo ricontrolli. Fai così ogni giorno e quando sarai adulto tutti ti crederanno un genio. E la cosa bella è che lo sarai davvero.

Ho letto questo passaggio e ho pensato a quanto sia vero, a che bel consiglio sia. Difficile da applicare, ma vero. E ho iniziato a vedere questo libro come qualcos’altro. Una storia agrodolce, un supereroe triste, gentile e imbranato, ma anche a un libro che ci racconta come sia difficile a volte essere noi stessi. Vogliamo apparire meglio di quello che siamo, ci sforziamo, perché non ci bastiamo. Pensiamo di non essere abbastanza bravi, belli, buoni, intelligenti,… E agli occhi della maggior parte delle persone è così: non siamo abbastanza, ergo non siamo nemmeno interessanti e degni di attenzione. Ma poi ci sono quelle persone che ci vedono. Ci vedono davvero, per quello che siamo. O meglio: riescono a vedere il meglio di noi sotto la maschera e tutto il trucco che ci siamo buttati addosso per apparire altro. E a loro piace e riescono a tirare fuori il meglio di noi. Magari per poco, magari solo in loro compagnia, ma con loro siamo a nostro agio e all’improvviso ci sentiamo persone migliori e forse lo siamo. Ma poi torna la paura e rimettiamo la maschera e a volte diventa impossibile toglierla.

Portare quella maschera, abbandonare per qualche ora la vita di tutti i giorni per ritrovarsi al sicuro fra le pagine dei suoi libri e dei suoi fumetti, significava sperimentare la vera libertà.

Il nostro supereroe è cresciuto nel mito di Batman: un uomo normale, senza superpoteri, che fa giustizia da solo. Ma Sam non è Batman. Il suo percorso è altro.

C’è un personaggio che diventa fondamentale: lo incontriamo circa a metà libro e inizialmente non gli diamo molto peso. Io almeno non gliene ho dato. Ho riversato su di lui i miei pregiudizi, e invece si rivela una di quelle poche persone che riescono a vedere Sam davvero, al di là ti tutto: dell’apparente tranquillità, della sua dedizione al lavoro, della sua precisione e maniacalità. Un bel personaggio che conosciamo con il crescere del protagonista. Uno pacato, tranquillo in apparenza, ma con magma dentro, che riesce a smuovere le montagne. E lancia la cima di salvataggio a Sam al momento giusto: né presto né tardi.

Questo uno dei miei passaggi preferiti:

“Hai mai notato quelle anziane coppie che pranzano da Tesco? Si siedono a mangiare senza dirsi una parola.”

“Che tristezza.”

“Non è triste. Si sono già detti tutto quello che dovevano dirsi, eppure sono ancora insieme. Si accontentano della reciproca compagnia. Le parole non servono più.”

Booklist – nel libro viene citato un solo libro e una saga, e tantissimi fumetti, ne riporto solo alcuni:

  • Harry Potter, la saga
  • Cattedrale, Raymond Carver
  • Lovecraft (generale, non un libro specifico)
  • Batman
  • Preacher, la serie, di G. Morrison e F. Miller
  • Sandman, di Neil Gaiman

Daniela

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea