Borgo Sud – Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)

“Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi 2020

È uscito il 3 novembre 2020 eppure già spopola tra i lettori “Borgo Sud” (Einaudi), il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio. L’autrice abruzzese candidata al Premio Strega 2014 per “Bella mia”, in “Borgo Sud” propone il seguito de “L’arminuta”, romanzo che ha vinto il Premio Campiello 2017. In molti, compresa la sottoscritta, si sono precipitati ad acquistare una delle copie autografate dalla scrittrice messe a disposizione da alcune librerie.

In “Borgo Sud” ritroviamo le due sorelle protagoniste de “L’arminuta” (un dialetto italianizzato per indicare “La ritornata”), le loro famiglie e il loro amore ruvido, selvaggio. Tutto ricomincia quando, dopo un anno di silenzio, Adriana bussa alla porta della narratrice, “la sorella che ha studiato”, con un neonato in braccio e uno sfregio sul volto. Diversamente da “L’arminuta” le vicende si svolgono ora chiaramente a Pescara e si muovono fra il centro città e la sua periferia, Borgo Marino, che tra l’altro proprio in queste ultime settimane ha perso degli edifici significativi per via della riqualificazione in corso.

“Sembrava un luogo separato, dove il tempo scorreva più lento e valevano valevano altre regole. Un confine invisibile lo isolava da Pescara tutta intorno”

A differenza di tutti i romanzi precedenti della Di Pietrantonio, in “Borgo Sud” troviamo una geografia molto precisa dei movimenti e dei ricordi dei personaggi, che attraversano tutto l’Abruzzo. Stavolta ne potremmo mappare gli spostamenti, in quanto sono citati vie, paesi, quartieri e locali. Ci spostiamo, dunque, dalle Gole che portano a Scanno al mare del Vastese, aspiriamo il profumo della cucina teramana e infine sbirciamo nell’entroterra pescarese.

Di nuovo appaiono chiare le differenze tra le due sorelle e la stranezza del loro rapporto, che a tratti sfiora un parassitismo viscerale e insopportabile e altre si rivela fondamentale per riportare alla praticità la protagonista e illuminarla su quello che sta accadendo nella sua vita privata.

Punti di forza.

Quando penso a Donatella Di Pietrantonio penso alla sua scrittura raffinata. Quella con lei è una conversazione pacata e tranquillizzante, capace di descrivere efficacemente con le stesse, rade pennellate tanto un intero mondo interiore quanto una discussione violenta.

“Quante volte sono stata gelosa di un morto. Il ricordo è una forma di recriminazione. È il perdono che non trovo”

Scherzando, sui social network l’autrice ha di recente raccomandato: “Leggete piano. Ci ho messo due anni a scrivere Borgo Sud e voi lo divorate in una notte”. Ha ragione: le 160 pagine meritano di scorrere lente perché sono scritte in un Italiano intenso, teso, intimo, che mostra le cose con un rispetto che trovo meraviglioso. La sua è una narrazione con sospensione di giudizio: lascia che siano le cose, a giudicarsi da sole.

Però, però, però…

Nell’affrontare questa lettura si deve tener conto di un aspetto: le vicende si svolgono su tre piani temporali diversi, che a volte si mescolano anche nello stesso discorso o nello stesso ricordo. Sono, inoltre, presenti diverse anticipazioni che ne smorzano la tensione ma invogliano alla lettura. Questa scelta, all’inizio, richiede un po’ di concentrazione in più, ma appena le coordinate diventano chiare la vicenda “parte” e si riesce a seguire facilmente.

“Borgo Sud” è un romanzo che racconta di sorellanza e di abbandoni, di rapporti di coppia e di famiglia. Mi sento di consigliarlo.

Book list

Tra gli autori citati:

Cesare Garboli, “Il gioco segreto”;

Emily Brontë, “Cime tempestose”;

Cesare Pavese e la sua poesia “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”;

Francesco Biamonti, “Le parole la notte”;

Natalia Ginzburg, “Mio marito”.

Cristina Mosca