“Le incantatrici” di Daniela Musini (Piemme)

Le incantatrici. 33 donne che hanno sedotto il mondo” è il libro con cui l’autrice abruzzese Daniela Musini ha completato a ottobre 2023 la trilogia Piemme iniziata nel 2020 con “Le magnifiche”. Si ringraziano il FLA di Pescara, l’autrice e la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Cos’è “Le incantatrici”

Nato dai “coriandoli” che Daniela Musini cura sulla sua pagina Facebook, il libro raccoglie trentatré biografie di donne controverse, ammaliatrici e seduttrici che hanno cercato il loro posto nel mondo, a volte anche usando la loro intelligenza manipolatrice. Si tratta di donne che spesso hanno tenuto il coltello dalla parte del manico e con quello si sono fatte strada in un panorama gestito dai maschi.

Altre volte, il loro bisogno di approvazione le ha spinte a subire, accettare, venire prevaricate, nascoste. I libri di Colette venivano pubblicati a nome del marito; Agatha Christie ha dovuto conservare il cognome dell’ex “perché funzionava”; la ginnasta Nadia Comăneci ha subito vessazioni e violenze; Billy Holiday è stata profondamente infelice. Attrici esplosive come Rita Hayworth, Marlene Dietrich o Ava Gardner sono state in realtà abbagliate vittime dello Star System. Ma ci sono anche donne carnali come Poppea Sabina, conquistatrici spirituali come Vittoria Colonna e geni come Ada Lovelace.

Punti di forza

“Le incantatrici” di Daniela Musini, insomma, incantano. Con profondo rispetto e con stile affabulatorio, l’autrice ci racconta di loro come se le avesse conosciute, le chiama per nome, le spoglia degli pseudonimi. Inizia ogni capitolo con una scena, come se stessimo guardando un film; sceglie un incontro, un momento del personaggio raccontato, e gli dà vita come se ci fossimo anche noi. Questo è un grandissimo pregio e ha un effetto deflagrante: quello di far iniziare il libro dicendo “giusto un paio” e trovarsi all’improvviso a pagina 150.

Le biografie di Daniela Musini sono come le ciliegie, una tira l’altra. Ancora più empatica rispetto a “Le magnifiche”, l’autrice riassume, illustra, contestualizza. Narra di grandi amori come quello tra Dalida e Tenco, Wallis Simpson e il re Edoardo, Camille Claudel e Rodin, mostrandoceli come ferite aperte.

E noi sogniamo, compatiamo, ci rattristiamo. Qualche volta riusciamo anche a gioire.

Tra “Le incantatrici” troviamo donne rifulgenti, donne alfa (a proposito, sapevate che Eva Kant è stata inventata da due sorelle?), inarrestabili, inarrendevoli. Profili grandissimi e allo stesso tempo estremamente fragili.

Il sentimento finale è di stupore, specie avendo visto quante difficoltà, anche personali, hanno minato il loro percorso.

Libro stra-consigliato!

Cristina Mosca