“Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde” – R. L. Stevenson

Quando si pensa al vittorianesimo non si può non pensare a “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr Hyde”, romanzo gotico pubblicato da Robert Louis Stevenson (lo stesso autore dell’isola del Tesoro) nel 1886. Appena quattro anni dopo, “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde dava scalpore sullo stesso tema: il doppio.

La trama de “Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde” è abbastanza nota. Mosso dalla volontà di scoprire il collegamento tra il bene e il male nell’animo umano, il dottor Jekyll riesce a isolarli e dividerli. Quando beve la sua pozione, si trasforma in Mr. Hyde, che si lascia andare a gesti malefici fino a diventare un assassino.

Come già altra letteratura gotica del tempo, anche questo libro è strutturato tramite una serie di testimonianze intorno ai fatti, che in stile Matrioska si chiudono sempre di più verso la testimonianza diretta del protagonista, che lascia in eredità una relazione.

Punti di forza.

“Lo strano caso del dr Jekyll e mr Hyde” non è un giallo e non ha i canoni dell’horror, però come thriller psicologico funziona abbastanza bene. Ho trovato alcune immagini e alcune riflessioni molto moderne. Nell’ambito della rigorosa morale vittoriana secondo cui dobbiamo essere tutti di un pezzo, Stevenson dà voce a un “demone” che “ringhia” dentro di noi.

“Altri seguiranno, altri mi supereranno sulla stessa strada; e azzardo l’ipotesi che l’uomo sarà infine conosciuto come un conglomerato di svariate entità, incoerenti e indipendenti l’una dall’altra”

Nel suo saggio contenuto in “Lezioni di letteratura”, Vladimir Nabokov fa notare una cosa molto interessante. È riduttivo fermarsi a dire che esista l’entità “buona“ di Jekyll e l’entità “cattiva“ di Hyde: in realtà si crea una terza personalità, cioè “il residuo di Jekyll quando Hyde prende il sopravvento” . Né Jekyll ne Hyde sono puro bene o puro male: “La trasformazione di Jekyll è frutto di una concentrazione di malvagità già esistente in lui e non si tratta di una metamorfosi totale”. Hyde, infatti, vuole ancora sempre ritrasformarsi in Jekyll. O almeno ci prova.

Solo che poi la situazione sfugge al controllo.

Però, però, però…

Quando ho riletto questo libro ascoltandolo su YouTube ho trovato una cupezza che pensavo fosse dovuta alle ambientazioni. Leggendo il saggio di Nabokov ho capito cos’è, tra l’altro, che toglie luce del romanzo: la mancanza del femminile.

Nabokov dice che sembra ambientato in un ordine monastico: tutti i personaggi sono maschili, nessuno è sposato, i peccati di Hyde non sono mai a sfondo sessuale (una debolezza nello stile di Stevenson in rispetto alla morale vittoriana?, si interroga Nabokov). Ci sono solo una bambina che viene calpestata e un paio di figure femminili praticamente ininfluenti.

“Era la maledizione dell’umanità che quegli elementi contrastanti fossero così legati insieme; che nell’agonizzante matrice della coscienza questi due gemelli nemici dovessero essere perpetuamente in guerra”.

“Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr Hyde” è un racconto lineare e semplice da seguire, che ci spinge a riflettere sul desiderio di dominare gli istinti. È una lettura scorrevole e breve che consiglio vivamente, anche perché i due protagonisti sono diventati un simbolo della complessità dell’animo umano.

Cristina Mosca