“La colomba pugnalata” di Pietro Citati (Mondadori)

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“La colomba pugnalata” di Pietro Citati, Mondadori 1995

“La colomba pugnalata” di Pietro Citati è una monografia su Marcel Proust e sul senso della sua Recherche, pubblicato da Mondadori nel 1995. È un percorso sui mattoni dorati, un Vangelo, un atto di comprensione. Questo libro è una musica.

Pietro Citati parla della vita di Marcel Proust, racconta delle persone che ha amato e conclude commentando quel grandissimo lascito che è “Alla ricerca del tempo perduto” (1909 – 1922). Molta documentazione viene dagli epistolari.

La puntualizzazione più importante che il critico letterario fa, è che il Marcel narratore del romanzo più lungo del mondo non coincide con il suo autore. È una sorta di autofiction, in cui il tempo è circolare e sorprendente. Nello stesso momento narrativo convergono più anni differenti grazie ad associazioni mentali, ricordi improvvisi e visioni – spesso legati al cibo, veicolo di associazioni mentali e di passato.

“Non ho la forza necessaria per far fronte alla felicità” (Marcel Proust)

Proust lo ha iniziato a trentotto anni, dopo la morte dell’amata madre, e lo ha interrotto a cinquantuno, quando una bronchite mal curata lo ha portato via. Era sempre stato malato: dapprima di asma, poi dolorante di qualsiasi cosa, infine vittima di una forte insonnia e dipendente da medicine e “fumigazioni”. Mentre moriva, veniva pubblicato “Sodoma e Gomorra”. Gli ultimi tre volumi della Recherche sono usciti postumi.

Punti di forza

Qualsiasi cosa scritta da Pietro Citati è un incanto. Soggiogante, garbata, empatica. Le parti che ho trovato più affascinanti ne “La colomba pugnalata” sono quelle in cui Marcel Proust viene reso tridimensionalmente. Mi sono trovata nella stanza con lui in persona, la camicia bianca ha tagliato il buio, la barba lunga gli ha oscurato il viso. I suoi occhi si sono illuminati, le gote si sono arrossate. L’ho guardato esibirsi in parodie, poi l’ho sentito struggersi per una telefonata dalla madre che tardava ad arrivare. L’ho visto sprofondare in quella gelosia che regna ne “Un amore di Swann”.

Ho ammirato Citati per tutto il tempo e gli sono stata immensamente grata.

“Non capisce che ogni passione è un reciproco carcere: una reciproca tortura; non capisce che quando dà quiete e si trasforma nella calma del mare illuminato dalla luna e nel bisbiglio dei rami – è amore assoluto”

Vi spiego il titolo: “la colomba pugnalata” è un tipo di colomba con una macchia rossa al centro del petto. Proust l’ha paragonata a ninfe suicidate per amore, che un dio ha tramutato in uccello. “La colomba pugnalata” è stato un possibile titolo al secondo volume della Recherche, poi diventato “All’ombra delle fanciulle in fiore”.

Però, però, però…

E che vogliamo dire a Pietro Citati? È elegante, sobrio, misurato. Ci fidiamo delle sue scelte nozionistiche e ne vorremmo ancora, per il solo piacere di sentirgliele raccontare.

“La Recherche non mira a un passato, ma a una rivelazione futura, che provoca il movimento all’indietro della narrazione”

Certo non dobbiamo aspettarci un saggio lineare e analitico, anche se comunque mantiene un senso ordinato del tempo.

Lui stesso spiega che questa non è una biografia e non intende esserlo. Un approccio a mente aperta, pronto ad accogliere considerazioni e inferenze empatiche, permetterà sicuramente di godere della lettura al meglio.

Di Marcel Proust abbiamo recensito anche “L’indifferente“.

Cristina Mosca